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L’Europa e l’Africa nel mondo multi-crisi

Voltare pagina, non più gas e petrolio ma transizione energetica giusta
 |  Crisi climatica e adattamento

Il nuovo rapporto “Europe – Africa relations in a multi-crises world: Turning the page after COVID-19, the EU-AU Summit and the war against Ukraine è il risultato di un'iniziativa di partenariato lanciata nel 2022 dall'European Think Tanks Group (ETTG) e dall'Ufficio regionale dell'Africa dell’ United Nations Development Programme (UNDP)  e fa seguito al precedente rapporto congiunto sulle relazioni Un unione Africana (UA) – Unione europea (Ue) nel 2020 e nel 2021.

ETTG e UNDP  spiegano che «La nostra partnership  ha avuto l'obiettivo di valutare lo stato delle relazioni Africa-Europa nel follow-up del vertice UA-UE di Bruxelles (17-18 febbraio 2022). Nel frattempo, il mondo, l'Europa e l'Africa hanno attraversato tempi turbolenti con la guerra in Ucraina. Questo si è aggiunto ai gravi problemi creati dalla crisi Covid-19 e da una serie di disastri naturali a causa del cambiamento climatico. Gli analisti politici di ETTG hanno condotto ricerche e pubblicato quattro policy papers che analizzano come queste molteplici crisi abbiano influito sul partenariato Africa-Europa in quattro aree chiave: 1) cambiamento climatico e transizione energetica equa; 2) sicurezza alimentare; 3) pace, sicurezza e governance e 4) finanziamento dello sviluppo.

Le analisi sono servite come base di conoscenza per le decisioni prese durante la conferenza “Assessing the implications of COVID-19 and the war in Ukraine for Africa and Europe-Africa relations” ​​che si è tenuta a Bruxelles il 30 novembre e il primo dicembre 2022. I quattro documenti per la discussione sono inclusi nel nuovo rapporto, un'introduzione, alcune osservazioni sullo stato attuale del partenariato UA-Ue  e una sezione conclusiva che presenta i principali risultati e spunti del seminario.

Il Policy Brief pubblicato dall'ETTG analizza le convergenze e le divergenze politiche tra Europa e Africa nel campo del clima e dell'energia e individua le aree in cui il dibattito politico deve proseguire oltre la 27esima Conferenza delle parti tenutasi nel 2022 in Egitto. Nel rapporto vengono anche esaminati gli sforzi e le sfide della cooperazione in due aree: idrogeno e partenariati per una transizione energetica giusta (Just Energy Transition Partnerships - JETP).

Dal rapporto emergono alcuni messaggi chiave:

L'Africa e l'Unione europea hanno un interesse comune a fornire energia affidabile e pulita ai propri cittadini, anche se le relazioni tra Africa ed Europa nel campo del clima e della cooperazione climatica energetica stanno attualmente vivendo un momento piuttosto burrascoso. Secondo ETTG e UNDP Africa, «Le tensioni riguardano l'aspetto protezionistico percepito dell’European Green, la "corsa al gas" dell'Ue in Africa come parte della sua strategia per diventare più indipendente dalle importazioni russe e le questioni climatiche multilaterali, come l'equilibrio tra finanziamenti per il clima, perdite e danni e l'ambizione climatica alla COP27.

Ad iniziare dal 2020, con l’incremento delle politiche Ue per l’idrogeno, le tecnologie dell'idrogeno hanno avuto un posto di rilievo nelle discussioni tra l'Ue e i Paesi africani. «In teoria - dicono all’ETTG - la cooperazione sull'idrogeno può avvantaggiare entrambi i continenti. Tuttavia, le questioni tecniche ed economiche rimangono senza risposta ed è necessario istituire un quadro di cooperazione che includa criteri ambientali e sociali, vantaggi economici e investimenti nell'industrializzazione per le regioni produttrici».

Finora, le JETP si sono rivolte principalmente a Paesi con emissioni di gas serra in rapido aumento, come il Sudafrica e l'Indonesia. Il rapporto conclude: «Se questo orientamento è legittimo, rischia di lasciare da parte la maggior parte dei Paesi africani, in particolare quelli meno sviluppati. I JETP in Africa potrebbero concentrarsi sull'accesso all'energia pulita e apportare importanti innovazioni in termini di titolarità nazionale e coordinamento dei donatori».

 

Redazione Greenreport

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