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Paradisi malati: i piccoli Stati insulari sono i più colpiti da malattie non trasmissibili e mentali

I SIDIS accelerano l'azione per affrontare i killer delle loro popolazioni insieme al cambiamento climatico
 |  Crisi climatica e adattamento

Quando pensiamo alle isole – soprattutto quelle tropicali - ci vengono spesso in mente paradisi dove si fa una vita tranquilla e salutare, lontano dallo stress e dai consumismo cittadino, ma quella che emerge dall’high-level technical meeting on noncommunicable diseases (NCDs) and mental health with Small Island Developing States (SIDS), organizzato da governo delle Barbados, Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e Organizzazione panamericana della sanità, è una realtà del tutto diversa. Infatti, nel meeting di  Barbados la discussione si è concentrata sui progressi, le sfide e le opportunità per aumentare le azioni multisettoriali sulle malattie non trasmissibili e sulla salute mentale e per definire raccomandazioni per aumentare le azioni che salvano e migliorano la vita.

I SIDS comprendono Capo Verde, Comore, Guinea-Bissau, Mauritius, Sao Tome & Principe, Seychelles (Africa); Antigua & Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Cuba, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Jamaica, Saint Kitts & Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent & the Grenadines, Suriname, Trinidad & Tobago (Caraibi); Bahrain, Maldive, Timor Leste (Asia); Cook Islands, Stati federati di Micronesia, Fiji, Kiribati, Isole Marshall, Nauru, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Samoa, Singapore, Isole Solomone, Tonga, Tuvalu, Vanuatu  (Oceania). I membri associati sono: Anguilla, Aruba, Bermuda, British Virgin Islands, Cayman Islands, Curacao, Guadeloupe, Martinique, Montserrat, Puerto Rico, Turks and Caicos Islands, Sint Maarten, Virgin Islands Usa (Caraibi); Samoa Americane, Commonwealth of Northern Marianas, Nuova Caledonia, Polinesia Francese, Guam (Oceania)

Per l’occasione, l'OMS ha pubblicato un data portal on NCDs in SIDS  che evidenzia proprio nei piccoli Stati insulari alcuni dei più alti tassi del mondo di prevalenza di malattie non trasmissibili e rischi per la salute mentale nel mondo: «I dati mostrano che oltre la metà delle persone affette dei SIDS muore prematuramente a causa di malattie non trasmissibili e il tasso di ipertensione è superiore al 30% in quasi tutti i Paesi. 10 dei Paesi con i più alti tassi di obesità in tutto il mondo sono piccoli Stati insulari. Inoltre, si prevede che la più alta prevalenza di diabete tra gli adulti nel mondo sia nei SIDS. Nei Caraibi e nel Pacifico i tassi di malattie mentali raggiungono il 15%».

Il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ricordato che «I Paesi stanno affrontando molteplici crisi sovrapposte. La crisi climatica e la pandemia di Covid-19, combinate con la povertà, la disoccupazione, la disuguaglianza e l'emarginazione delle comunità minoritarie stanno alimentando un aumento delle malattie non trasmissibili e di cattiva salute mentale. Per affrontare queste sfide, abbiamo bisogno di ascoltare dalle comunità colpite le sfide che devono affrontare e le soluzioni che funzionano in contesti diversi. Non vediamo l'ora di lavorare con la SIDS per ottenere risultati ambiziosi sulle malattie non trasmissibili e sulla salute mentale».

I Paesi SIDS sono esposti in modo sproporzionato all'impatto della crisi climatica sulla salute fisica e mentale. L'elevata prevalenza di fattori di rischio per le malattie non trasmissibili come l'uso del tabacco, la scarsa attività fisica, la dieta malsana e l'obesità, unita alla debole integrazione delle malattie non trasmissibili e dei servizi di salute mentale nell'assistenza sanitaria di base (PHC) e nella copertura sanitaria universale (UHC), ha lasciato che le popolazioni vulnerabilisi  ammalassero  gravemente di Covid-19. Questo ha messo ulteriormente sotto pressione sistemi sanitari già in grave difficoltà.  Nei Piccoli  Stati insulari in via di sviluppo i progressi e gli investimenti nella prevenzione e nel controllo delle NCD e nella promozione e nella cura della salute mentale restano  inadeguati.

Il ministro della salute e del benessere di Barbados, Jerome Walcott, è però fiducioso: «I SIDS hanno una lunga storia nell'affrontare sfide smisurate, modellare soluzioni e influenzare l'agenda mondiale per far progredire lo sviluppo. Abbiamo identificato i problemi e i driver, impegnandoci ad agire, mobilitando risorse e collaborando con partner non tradizionali. Dobbiamo esaminare criticamente le iniziative che affrontano le malattie non trasmissibili e che hanno il potenziale per avere un impatto positivo e migliorare la salute e il benessere dei nostri cittadini».

Durante la riunione ad alto livello, i Paesi insulari dei Caraibi e del Pacifico hanno identificato raccomandazioni chiave per intensificare l'azione sulle malattie non trasmissibili e sulla salute mentale, per raggiungere l'Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) di ridurre di un terzo della mortalità prematura per malattie non trasmissibili e suicidio prima del 2030. Queste raccomandazioni includono: azioni concrete per accelerare la collaborazione per la diagnosi precoce, la prevenzione e la gestione delle malattie non trasmissibili e delle condizioni di salute mentale in tutti i SIDS; rafforzare i sistemi sanitari di fronte alla crisi climatica e alla pandemia di Covid-19; promuovere la salute e prevenire le malattie non trasmissibili con particolare attenzione alla lotta all'obesità; fornire risorse adeguate e sostenibili (finanziarie e umane) per le malattie non trasmissibili e la salute mentale; rafforzare i sistemi informativi per la salute. Queste raccomandazioni informeranno anche il documento finale per la riunione ministeriale del giugno 2023.

Il meeting di Barbados ha anche evidenziato che «I SIDS sono in prima linea nell'introduzione di soluzioni a basso costo e ad alto impatto per ridurre i fattori di rischio più comuni delle malattie non trasmissibili e della salute mentale. Esempi di interventi di prevenzione e trattamento di successo nei paesi SIDS includono l'uso della tassazione sanitaria; includere la salute negli sforzi di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici; campagne sulla salute e il benessere fisico e mentale; ampliare la copertura del trattamento per NCD e salute mentale come parte dello sforzo nazionale UHC; e mantenere NCD e servizi di salute mentale durante le emergenze sanitarie».

dall’high-level technical meeting ha fornito una piattaforma per affrontare i driver commerciali delle malattie non trasmissibili: «Gli accordi e le politiche commerciali, attraverso le loro influenze su prezzo, disponibilità e promozione di prodotti alimentari, sigarette e alcol, hanno accelerato la transizione dalle diete e dall'alimentazione tradizionali. Questo processo ha contribuito ai livelli allarmanti di obesità, insicurezza alimentare e malattie non trasmissibili nei Paesi SIDS».

Le persone che vivono con malattie non trasmissibili e condizioni di salute mentale in diversi paesi SIDS hanno condiviso le loro esperienze. All'incontro hanno partecipato anche operatori sanitari, rappresentanti della società civile, accademici e partner per lo sviluppo.

Bente Mikkelsen, direttrice del dipartimento NCD dellìOMS ha concluso: «Raggiungere l'UHC e costruire società resilienti ai cambiamenti climatici sarà fondamentale per affrontare i fattori di rischio delle malattie non trasmissibili e della salute mentale, oltre a garantire che le persone che vivono con queste condizioni possano accedere alle cure e al supporto di cui hanno bisogno. Sulla base dei risultati di questo meeting, la prossima riunione ministeriale del giugno 2023 definirà un programma ambizioso per accelerare la capacità dei paesi SIDS di fornire risultati salvavita per NCD e la salute mentale e per fornire la leadership globale per l’ agenda sanitaria per NCD e malattie mentali. Questa agenda informerà e contribuirà anche ai preparativi per la riunione ad alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'UHC nel 2023, la quarta riunione ad alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili che si terrà nel 2025 e i futuri vertici globali su salute mentale e salute e cambiamenti climatici».

Redazione Greenreport

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