
Al World economic forum di Davos emissioni dei jet privati quadruplicate

Alla vigilia del prossimo World Economic Forum (WEF) di Davos, Greenpeace International pubblica il rapporto “CO2 emissions from private flights to the World Economic Forum” che rivela che «I jet privati atterrati e partiti dagli aeroporti che hanno servito la località svizzera durante la passata edizione del Forum sono stati ben 1.040, generando emissioni di CO2 quattro volte superiori a quelle che in media sono attribuite a questo tipo di velivoli nelle altre settimane dell’anno».
Secondo l’L’analisi, condotta dalla società olandese di consulenza ambientale CE Delft per conto di Greenpeace International, «Nei giorni del WEF 2022 il numero di voli effettuati con jet privati da e per gli aeroporti intorno a Davos è raddoppiato. Si stima inoltre che circa un partecipante su dieci all’ultima edizione del meeting abbia viaggiato su un jet privato. L’impatto climatico è stato di conseguenza enorme: in una sola settimana i jet privati hanno causato emissioni di CO2 pari alle emissioni medie di 350 mila automobili nello stesso periodo di tempo».
Degli oltre mille jet privati che hanno volato a Davos durante il WEF 2022, il 53% era costituito da tratte a corto raggio inferiori a 750 km, che avrebbero potuto essere percorse facilmente in treno o in auto, mentre il 38% ha percorso distanze ultra-brevi, inferiori a 500 km. Il volo più breve registrato è stato di soli 21 km. I Paesi con il maggior numero di arrivi e partenze dagli aeroporti di Davos sono stati Germania, Francia e Italia. I voli da e per gli aeroporti italiani sono stati in totale 116, con 43 di questi addirittura sotto i 250 km.
Klara Maria Schenk, transport campaigner dell’European mobility campaign di Greenpeace denuncia: «L'Europa sta vivendo i giorni di gennaio più caldi mai registrati e le comunità di tutto il mondo sono alle prese con eventi meteorologici estremi sovraccaricati dalla crisi climatica. Nel frattempo, i ricchi e potenti si riversano a Davos su jet privati ultra inquinanti e socialmente iniqui per discutere di clima e disuguaglianza a porte chiuse. Davos ha una stazione ferroviaria perfettamente adeguata, tuttavia queste persone non possono nemmeno prendersi la briga di prendere il treno per un viaggio di soli 21 km. Crediamo davvero che queste siano le persone in grado di risolvere i problemi che il mondo deve affrontare?»
Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia, evidenzia le contraddizioni che riguardano l’organizzazione del WEF; «Le persone più ricche e potenti del pianeta si ritrovano a Davos per discutere a porte chiuse di questioni cruciali come la crisi climatica e le disuguaglianze, ma ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati. Nel frattempo l’Europa sta vivendo l’inverno più caldo mai registrato, gli eventi climatici estremi diventano sempre più devastanti in tutto il mondo, e la crisi energetica ed economica riduce sul lastrico moltissime famiglie. L’80% della popolazione mondiale non ha mai preso un aereo, ma soffre comunque le conseguenze delle emissioni che alterano il clima. Se il Forum di Davos volesse davvero dimostrare impegno nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi dovrebbe, una volta e per tutte, mettere fine all’ipocrisia e all’inaccettabile spreco di energia dei voli privati. Per questo chiediamo al governo italiano di vietare i jet privati e gli inutili voli a corto raggio, in modo da poter garantire un futuro verde, giusto e sicuro per tutti e tutte».
I jet privati non sono regolamentati nell'Unione europea, anche se sono il mezzo di trasporto più inquinante del pianeta per passeggero-chilometro. Per la prima volta, nel 2022, diversi Paesi Ue hanno iniziato a spingere per una regolamentazione a livello europeo delle emissioni dei jet privati. Greenpeace chiede il divieto di jet privati e voli a corto raggio che hanno alternative ferroviarie nell'Ue.
La questione dei jet privati ha attirato l'attenzione dell’opinione pubblica globale nel 2022, dopo che diversi personaggi pubblici sono stati criticati per aver effettuato viaggi ultra-brevi con jet privati. L'analisi pubblicata da Greenpeace International arriva pochi giorni prima che i leader politici e imprenditoriali si rechino a Davos per partecipare al Forum economico mondiale del 2023, con il l’obiettivo autoproclamato di voler «Affrontare il cambiamento climatico e altre crisi in corso che richiedono un'azione collettiva coraggiosa», che evidentemente riguarda i comuni mortali.
Greenpeace conclude: «In un momento in cui i governi chiedono alle famiglie di risparmiare energia e fare sacrifici, vietare i jet privati sarebbe un segnale importante di impegno verso una reale transizione energetica che metta fine all’era dei combustibili fossili. Greenpeace ha perciò lanciato una petizione per chiedere al governo italiano misure concrete contro la crisi energetica e climatica».
