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L’Italia della crisi climatica stretta nella morsa tra ghiaccio e fuoco

Mentre il nord subisce ingenti danni da violenti nubifragi e grandinate, a sud le fiamme continuano a divorare ampie fette di territorio comprese riserve naturali
 |  Crisi climatica e adattamento

Le temperature record registrate in molte zone d’Italia – come in Abruzzo – nella prima giornata di agosto hanno favorito l’azione dei piromani, con 717 interventi a livello nazionale da parte dei Vigili del fuoco, solo nelle ultime 24 ore.

«A Pescara è andata in fiamme la Pineta dannunziana, Riserva naturale regionale orgoglio della città, con danni gravissimi anche sulle colline retrostanti la pineta e sulla spiaggia. Nel chietino roghi a ripetizione lungo la Costa dei Trabocchi: tra l’altro è andata in fumo la Riserva naturale di Punta dell’Acquabella a Ortona», dichiarano dal Wwf abruzzese.

Ma le fiamme stanno divampando da giorni, e non solo in Abruzzo: anzi. «Sono 37.407 gli interventi effettuati dal 15 giugno 2021 dai vigili del fuoco per incendi di bosco e vegetazione su tutto il territorio nazionale, 16.000 interventi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tra le regioni più colpite la Sicilia con 8.669 interventi, la Puglia con 8.628 e la Calabria con 3.785. I canadair e gli elicotteri si sono alzati in volo 1.156 volte», spiegano dai Vigili del fuoco.

Non a caso a seguito della richiesta avanzata dalla Regione Siciliana, il premier Mario Draghi, ha firmato già due giorni fa il Dpcm con la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale del sistema di protezione civile.

Nel frattempo, mentre il sud brucia il nord deve fare i conti coi danni portati da nubifragi e grandinate, con la Coldiretti che parla di «decine di milioni di euro» di danni solo nelle campagne: secondo la più grande associazione italiana di agricoltori l’ultima ondata di maltempo ha letteralmente cancellato interi raccolti di mais, frutta e ortaggi, ma anche i pascoli in alpeggio ed i pregiati ulivi Dop dei Laghi Lombardi. In provincia di Cuneo la violenza dei chicchi ha addirittura distrutto un impianto antigrandine, mentre nel comasco si contano perdite del raccolto fino all’80% negli uliveti.

«Si tratta solo dell’ultimo capitolo di una estate segnata fino ad ora da ben 789 eventi estremi tra bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e temporali violenti lungo tutta la Penisola – dichiarano da Coldiretti – E tra gli eventi estremi sono praticamente triplicate le grandinate con 11 tempeste di ghiaccio al giorno dall’inizio dell’estate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Per affrontare i danni causati dagli eventi estremi che stanno devastando le campagne italiane – concludono gli agricoltori – servono strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia».

Redazione Greenreport

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