Affrontare insieme cambiamento climatico e disuguaglianze è una soluzione doppiamente vantaggiosa
I cambiamenti climatici e le disuguaglianze economiche sono profondamente interconnessi, con il potenziale di aggravarsi a vicenda se non prontamente affrontati, lo studio “A multi-model assessment of inequality and climate change”, pubblicato su Nature Climate Change da un team internazionale di ricercatori guidato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) suggerisce delle soluzioni eque per affrontare entrambi i problemi.
Lo studio fa luce sul legame tra cambiamenti cli matici e disuguaglianze utilizzando i dati di 8 Integrated Assessment Models (IAMs) a larga scala, per esaminare gli impatti distributivi delle politiche climatiche e dei rischi legati al clima e fornisce prove solide che «Lle politiche climatiche allineate all’Accordo di Parigi possono mitigare le disuguaglianze a lungo termine, affrontando al contempo il cambiamento climatico».
Il team di ric ercatori guidato da Johannes Emmerling, senior scientist CMCC, sottolinea che «Il cambiamento climatico potrebbe aumentare le disuguaglianze all’interno dei Paesi, facendo crescere l’indice di Gini di una media di 1,4 punti entro il 2100. Tuttavia, l’implementazione di politiche climatiche ambiziose - come il carbon pricing - può ridurre significativamente questo aumento delle disuguaglianze nel lungo periodo. Lo studio dimostra che redistribuire i ricavi del carbon pricing equamente tra i cittadini può non solo compensare i costi economici a breve termine, ma anche ridurre le disuguaglianze, abbassando l’indice di Gini di quasi 2 punti».
Emmerling evidenzia che «Questa ricerca dimostra che con un’attenta progettazione delle politiche, possiamo affrontare sia il cambiamento climatico che le disuguaglianze economiche, due delle sfide più urgenti del nostro tempo. Mostrando come la redistribuzione dei ricavi del carbon pricing possa portare benefici immediati per le famiglie a basso reddito, e mettendoci allo stesso tempo sulla strada verso un clima più stabile, speriamo di fornire ai decisori politici una guida operativa per un’azione climatica più equa e politicamente fattibile».
Con un approccio innovativo di comparazione multi-modello, lo studio fa notare che, «Ssebbene le politiche climatiche possano comportare un aumento temporaneo delle disuguaglianze, meccanismi di redistribuzione ben progettati possono invertire questa tendenza e contribuire a una maggiore giustizia sociale».
Emmerling sottolinea che «Mentre i Paesi di tutto il mondo cercano modi per raggiungere gli obiettivi climatici senza aggravare le disuguaglianze interne, questo studio arriva in un momento particolarmente opportuno, sottolineando l’importanza di una progettazione intelligente delle politiche per garantire che i benefici dell’azione climatica siano equamente distribuiti».
Uno degli autori dello studio, Massimo Tavoni, direttore dell’European Institute on Economics and the Environment al CMC, conclude: «Questa ricerca evidenzia la necessità e la possibilità di allineare la sicurezza climatica e la giustizia climatica. Si tratta di un tema di ricerca di grande importanza per il nostro istituto, e questa collaborazione internazionale testimonia la capacità della ricerca comunitaria di informare questioni ad alta posta in gioco».