
Il fumo degli incendi della California è arrivato fino a New York

Le immagini satellitari pubblicate dalla Nasa dimostrano che il fumo emesso dai numerosi e giganteschi incendi boschivi della California ha attraversato tutti gli Stati Uniti e ha raggionto New York e la costa atlantica, percorrendo 3.000 miglia spinto dal vento e che potrebbe trasportare molte più particolato m nocivo di quanto si credesse.
Amber Soja, uno scienziato dell’atmosfera che lavora al National Institute of Aerospace del Langley Research Center della Nasa, spiega su ThinkProgress: «Più forte è l’incendio brucia, più alto è il fumo e più lontano può diffondersi. Ora la stagione degli incendi dura quasi tutto l’anno e il 2018 è già il peggiore degli anni precedenti».
Secondo il weather service Usa, per ora il fumo degli incendi sulla costa orientale è a distanza di sicurezza - a più di un mille metri sopra la superficie terrestre - ma se dovesse essere tirato giù dalla corrente a getto, potrebbe portare inquinare pesantemente l’aria.
La situazione è ben peggiore nel west, dove le comunità della California sono ormai permanentemente sulla linea del fuoco degli incendi boschivi e stanno subendo un'esposizione prolungata a un’aria pericolosa che ormai è una spessa coltre di fumo che offusca tutto e che proviene dai 20 incendi che ancora infuriano nel west Usa.
Gli amministratori locali e federali hanno emesso allarmi per la qualità dell'aria in diversi Stati dove l'inquinamento atmosferico la scorsa settimana hja raggiunto livelli di pericolo elevato, costringendo a decretare codici arancione, rosso e perfino viola. Con il Code Orange, i bambini, gli anziani e le persone con problemi respiratori devono prendere precauzioni, con il Code Purple tutta la popolazione è rischio per un’aria molto malsana.
In Oregon, la qualità dell'aria ha raggiunto livelli pari ai peggiori ai giorni di inquinamento “mortale” sperimentati a Pechino a causa di anni di riscaldamento e centrali a carbone. In alcune aree del west Usa è pericoloso uscire di casa e gli esperti dicono che le cose dovrebbero solo peggiorare: i forti venti che soffiano in continuazione potrebbero potenzialmente contribuire a alimentare gli incendi apportando ossigeno fresco e spingendo il fumo pericoloso verso nuove aree, mettendo a rischio milioni di persone. Gli esperti si aspettano che l’incendio il fuoco del Mendocino Complex – ritenuto ufficialmente nominato il più grande incendio della storia della California – continuerà a bruciare per tutto agosto.
Storicamente, la stagione dei grandi incendi non iniziava prima di agosto o ancora più tardi e in molti temono che la California probabilmente non abbia ancora subito il peggiore degli incendi di quest'anno e che il fumo che intossica l’aria non se ne andrà via molto presto.
Il fumo degli incendi boschivi contiene una pericolosa miscela di gas e particolato fine rilasciata dalla combustione di legno e piante che include monossido di carbonio, anidride carbonica, idrocarburi, ossidi di azoto, carbonio organico e black carbon (fuliggine). Particelle microscopiche che quando vengono inalate possono irritare il sistema respiratorio, peggiorando le malattie polmonari e cardiache e l'asma. In California le irritazioni agli occhi e i forti mal di testa sono diventati la normalità e i bambini non possono più giocare all’aperto perché per loro il fumo è molto più dannoso che per gli adulti.
Giganteschi incendi boschivi che durano settimane e temperature record significano anche molto fumo che in alcune aree stagna invece che disperdersi con il vento. Ma quest'estate è gran parte del pianeta a bruciare: incendi colossali si sono sviluppati anche in Canada e in Europa, dalla Svezia alla Grecia e il fuoco brucia le foreste proprio mentre il mondo sperimenta temperature record e le emissioni di gas serra hanno ripreso a crescere nonostante i solenni impegni presi dai governi con l’Accordo di Parigi.
Ormai è chiaro – a meno di non essere irriducibili negazionisti climatici come l’amministrazione Trump – che i cambiamenti climatici stanno portando a ondate di caldo sempre più estreme e a siccità devastanti: due fattori che rendono gli incendi più frequenti ed estesi e, se un singolo evento non può essere attribuito al solo cambiamento climatico, il susseguirsi di incendi boschivi intensi e distruttivi al quale stiamo assistendo è coerente con ciò che gli scienziati avvertivano in tempi non sospetti che avremmo dovuto attenderci dai cambiamenti climatici.
Il paradosso è che lo Stato più colpito è la California, che negli Usa è all’avanguardia nelle politiche per ridurre le emissioni di gas serra e nella mitigazione dei cambiamenti climatici: i mega-incendi potrebbero rendere vano tutto questo lavoro: stanno rilasciando abbastanza anidride carbonica nell'aria da contrastare qualsiasi progresso compiuto dalle politiche climatiche dello Stato e gli scienziati avvertono che anche per molto tempo dopo che gli alberi sono bruciati la loro degradazione continuerà a rilasciare carbonio.
