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Cnr, lungo le coste italiane la temperatura dell'Adriatico ha superato i 29°C

È il cambiamento climatico che avanza: dal 1913 al 2016 c’è stato un incremento di temperatura media dell’acqua superficiale di circa 2°C in mare aperto
 |  Crisi climatica e adattamento

Il grande caldo che ha caratterizzato l’estate italiana (e non solo la nostra) nelle ultime settimane non ha surriscaldato soltanto città o bagnasciuga, ma anche i nostri mari: come ha rilevato l’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) la temperatura dell’acqua nel Mar Adriatico, lungo le coste italiane, ha raggiunto anche quest’anno in superficie (cioè nello strato dei primi tre metri) valori massimi di oltre 29°C, appena di poco inferiori a quelli raggiunti lo scorso anno, 30,17°C.

Anche sotto questo strato superficiale nelle stazioni costiere del Cnr si rilevano valori elevati, tra i 28 e 28,7 °C, dovuti principalmente ai prolungati periodi di alta pressione con intenso irraggiamento solare e alla scarsa frequenza di perturbazioni con precipitazioni.

E non è tutto. L’attività di monitoraggio del Cnr-Ismar si è svolta anche su un altro fronte, quello dei dati raccolti dal 1913 al 2016, in oltre 15.000 punti di misura in mare aperto sulle due sponde dell’Adriatico. I dati rilevati durante le crociere oceanografiche di diversi istituti di ricerca nazionali e internazionali sono stati analizzati, e mostrano un incremento di temperatura media dell’acqua superficiale di circa 2°C (da 25 a 27°C).

Si tratta di valori che fanno il paio con quelli registrati dall’Ispra sulla terraferma, secondo i quali l’anomalia della temperatura media in Italia rispetto all’ultimo trentennio “principale” (1961-1990) è stata di +1.30°C, più intensa rispetto alla media globale (+1.20°C). È il cambiamento climatico che avanza, in Italia più velocemente che altrove.

Redazione Greenreport

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