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Il prezzo della CO2 in Europa è cresciuto di dieci volte dal 2017

La credibilità politica è fondamentale per il mercato delle emissioni Eu Ets

«Qualsiasi cosa deteriori la credibilità a lungo termine degli obiettivi climatici dell'Ue potrebbe portare a investimenti insufficienti per la protezione del clima»
 |  Crisi climatica e adattamento

Negli ultimi anni, il mercato europeo delle emissioni (Eu Ets) ha registrato un deciso aumento del prezzo della CO2, passato da meno di 10 euro per tonnellata nel 2017 ai circa 80 euro nel 2022, contribuendo così a guidare la decarbonizzazione e l’innovazione tecnologica del Vecchio continente.

Un nuovo studio del Potsdam institute for climate impact research (Pik), questa crescita non è stata però solo il risultato della modifica dei tetti alle emissioni, ma anche della maggiore credibilità politica degli obiettivi climatici dell'Ue.

Il rapporto evidenzia infatti come due riforme successive del sistema Ets, tra cui la Market stability reserve (Msr) del 2018 e il pacchetto "Fit for 55" del 2021, abbiano rafforzato la fiducia delle aziende, inducendole a ridurre le emissioni a breve termine per conservare i certificati per il futuro. «Il prezzo sul carbonio è aumentato drasticamente negli ultimi anni, in parte grazie alle riforme politiche che hanno rafforzato la credibilità a lungo termine degli obiettivi climatici dell'Ue», spiega Joanna Sitarz, ricercatrice del Pik e autrice principale dello studio.

L'Eu Ets copre circa il 40% delle emissioni di gas serra dell'Ue – ponendo un tetto massimo a settori come centrali elettriche, grandi impianti industriali, aviazione e trasporto marittimo, con l'obiettivo di abbassare progressivamente il tetto alle emissioni per arrivare a zero intorno al 2040. Se la credibilità delle politiche climatiche dell'Ue venisse meno, il prezzo del carbonio potrebbe crollare, portando a investimenti insufficienti per la protezione del clima. «Se i prezzi scendono, potrebbe essere un segnale che le imprese considerano il tetto a lungo termine meno credibile», aggiunge Robert Pietzcker, co-autore della ricerca.

Lo studio del Pik dimostra dunque che per mantenere il successo a lungo termine dell'Eu Ets è cruciale che i responsabili politici europei mantengano un impegno solido verso gli obiettivi climatici. Un calo della credibilità potrebbe compromettere non solo il mercato delle emissioni, ma anche la capacità dell'Europa di raggiungere i suoi obiettivi climatici (e dunque anche quelli di sicurezza energetica ed economicità delle bollette per famiglie e imprese).

A livello globale, già oggi il sistema Eu Ets è solo uno dei molti mercati emergenti per le emissioni di gas serra, con iniziative simili in Nord America e Asia. Questi mercati aiutano a ridurre le emissioni di gas serra e apportano significativi co-benefici, come il miglioramento della qualità dell'aria e risparmi sui costi sanitari per i cittadini dell'Ue, stimati in circa 100 miliardi di euro.

«Le politiche devono essere progettate per mantenere la stabilità del mercato e la fiducia degli investitori nel lungo termine – conclude Michael Pahle, un altro autore dello studio – in modo da evitare che una perdita di credibilità conduca a un calo dei prezzi del carbonio e a un'insufficienza di investimenti nella protezione climatica».

Redazione Greenreport

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