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L’Ue e gli Stati costieri che dispongono di un sistema anti-inquinamento mettano a disposizione tecnologie e know-how

Com’era facilissimo prevedere, nel Mar Nero il disastro ambientale da inquinamento da idrocarburi, oltretutto della peggiore specie, c’è stato in tutta la sua nefasta potenza. È iniziata ora la conta dei danni di questo disastro ambientale verificatosi nel Mar Nero, quando il 15 dicembre due petroliere russe sono state travolte da una violenta tempesta nello Stretto di Kerch – che unisce la Russia alla penisola della Crimea – e seguente il naufragio ha provocato una massiccia fuoriuscita di olio combustile. Le due petroliere, Volgoneft-212 e Volgoneft-239, avevano...

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L'Editoriale

Pnrr da Recovery. A 220 giorni dallo stop due terzi dei cantieri per la “ricostruzione dell’Italia” sono in stallo o in ritardo: appena il 30% della spesa su 194,4 miliardi. Tutti i perché del flop annunciato e della richiesta di proroghe

Erasmo D'Angelis
Erasmo D'Angelis
L’irresponsabile tafazzismo italiano viaggia nell’inesorabile conto alla rovescia che sta indicando meno 220 giorni allo scoccare della mezzanotte del fatidico 31 luglio del 2026, quando si chiuderà l’ormai mitologico Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e scopriremo che sul più ricco budget di investimenti europei fin dallo start iniziale si allungava l’ombra della débâcle. Solo una miracolosa proroga potrà ritardare l’incubo del clamoroso flop e della figuraccia continentale. Ma lo stato dei cantieri del Pnrr, con appena un terzo conclusi, è una durissima e dolorosissima lezione per l’Italia, e soprattutto per la politica. Il mega piano era stato salutato dai fuochi d’artificio e dagli annunci mirabolanti di impegni presi e lavori allo spasmo per spendere fino all’ultimo euro per cogliere in pieno “l’occasione storica”, la “ricostruzione dell’Italia”, “il nuovo miracolo economico”. Ed è ancora oggi celebrato in pompa magna sul sito ufficiale “Italiadomani” - presentato ...
Nuovi trend per un Natale eco-friendly

Nuovi trend per un Natale eco-friendly

Il 51% dei consumatori italiani cambia brand se il packaging non è riciclabile, scegliendo confezioni più sostenibili. Le nuove abitudini si riflettono anche nelle festività: il 59% degli italiani ricicla più rispetto all’anno scorso, ponendo l’Italia al primo posto in Europa.
Durante le festività, i rifiuti aumentano drasticamente, ma i consumatori sono sempre più attenti. Il 66% ritiene che le aziende stiano migliorando nel creare packaging sostenibile, con una forte preferenza per il cartone riciclabile.

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