Ad Harare in Zimbabwe un dialogo tra Europa e Africa per la tutela dei sistemi sementieri locali
Dal 25 al 27 novembre 2024 si è tenuto ad Harare, in Zimbabwe, il workshop "From Breeding for Diversity to Seed Regulations: How to Promote an Enabling Environment for Farmers’ Seed Systems?", organizzato nell'ambito del progetto “Semi per il Futuro”, finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato dal consorzio che include COSPE Ets, Rete Semi Rurali ETS, CTDO, Terre des Hommes Italy, SAT e Women in Land Zimbabwe.
L'evento organizzato e coordinato da Rete Semi Rurali ETS, CTDO, COSPE e il Segretariato del Trattato Internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura, ha coinvolto diversi progetti di cooperazione attivi sul tema delle sementi nei paesi del cono sud dell’Africa e ha nel comitato organizzatore le organizzazioni della società civile che gestiscono questi progetti (Oxfam Novib, FIBL, Sustainable progress of society – NIRAS, SWISSAID). Al workshop hanno partecipato anche i rappresentanti ministeriali di sette paesi africani: Zimbabwe, Zambia, Tanzania, Eswatini, Uganda, Malawy, Mozambique e Sud Africa, per un totale di circa 70 partecipanti, rappresentando così un evento di notevole rilevanza regionale.
Il Trattato, che nel 2024 ha compiuto 20 anni, è un accordo internazionale multilaterale, poco conosciuto nell’ambito della cooperazione internazionale anche se ad essa dedica un intero articolo: il settimo. Il Trattato internazionale è cruciale nella lotta contro la fame e la povertà ed è essenziale per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio 1 e 7. Questo accordo contribuisce a garantire la sicurezza e sovranità alimentare attraverso la conservazione, lo scambio e l'uso sostenibile delle risorse fitogenetiche, quanto l’equa distribuzione dei benefici provenienti dal loro uso, in accordo con la Convenzione sulla diversità biologica.
I tre giorni sono stati uno spazio e un punto di incontro per esperti, rappresentanti istituzionali e attori della società civile impegnati nel promuovere sistemi sementieri diversificati e inclusivi in Africa ed in Europa. In vista del prossimo “Body Governing” del Trattato, previsto il 24 - 29 November 2025, il workshop ha contribuito con un documento informativo che raccoglie punti di forza e debolezza nell’implementazione ad alcuni punti fondamentali del Trattato stesso nei paesi che hanno partecipato alla tre giorni.
L'iniziativa inoltre si inserisce in un momento storico in cui l'Unione Europea sta rivedendo il proprio quadro normativo sulle sementi, introducendo deroghe che valorizzano materiali eterogenei e varietà sviluppate dagli agricoltori attraverso metodi partecipativi. Considerato che in molti paesi africani si adottano legislazioni sementiere modellate sul sistema legale europeo, spesso non adatto alle specificità culturali, agricole ed economiche locali, si è pensato di articolare uno spazio di scambio di esperienze tra Europa e Africa per esplorare soluzioni legislative che tengano conto delle diversità locali.
Oltre quindi alla condivisione delle singole esperienze nei vari paesi, come quella condotta dal progetto “Semi per il futuro” in Zimbabwe, è stato interessante esaminare come le leggi sulle sementi (incluse le recenti modifiche discusse in ambito europeo) possano supportare varietà locali e sistemi sementieri informali e come coinvolgere attori regionali e globali per elaborare strategie comuni guidate da una visione di una legislazione sementiera più inclusiva, in grado di promuovere la conservazione della biodiversità e garantire i diritti degli agricoltori.
L’obbiettivo, approfittando della ricchezza e diversità di attori regionali e globali presenti, non è stato solo quello di produrre un documento informativo per la prossima sessione del Trattato, ma anche di alimentare con il report del workshop la discussione in corso nell’Unità Africana su una legge sementiera modello che supporti i sistemi sementieri diversificati.
Tali proposte come nel caso del progetto “Semi per il futuro” sono state portate all’attenzione dei Governi affinché si adottino politiche pubbliche di tutela della biodiversità e dei diritti degli agricoltori, riconoscendo in primis il protagonismo ed il ruolo fondamentale svolto dalle donne agricoltrici in Africa ed in tutto il mondo.
La realizzazione dell’evento è stata possible grazie ai contributi di numerosi donors, tra cui Italian Agency for Development Cooperation, the German Society for International Cooperation (GIZ), the Swiss Agency for Development and Cooperation (SDC), the Norwegian Agency for Development Cooperation (NORAD), the Swedish International Development Cooperation Agency (SIDA) and the Benefit Sharing Fund of the ITPGRFA.