Iaea: la situazione della sicurezza nucleare dell'Ucraina resta una profonda fonte di preoccupazione
Il direttore dell’International atomic energy agency (Iea), Rafael Mariano Grossi, ha reso noto che questa settimana un nuovo team di esperti dell'Agenzia atomica dell’Onu ha attraversato la linea del fronte della guerra russo-ucraina per andare nella centrale nucleare di Zaporizhzhya (ZNPP) occupata dall’esercito russo per sostituire i loro colleghi che hanno monitorato la sicurezza nucleare del sito nelle ultime settimane, nell'ambito degli sforzi dell’Iaea per contribuire a prevenire un incidente radiologico causato dalla guerra.
L’agenzia Onu ha spiegato che «Si tratta della 25a missione di supporto e assistenza dell'Iaea di stanza presso lo ZNPP da quando il direttore generale Rafael Mariano Grossi ha istituito una presenza dell'Agenzia lì nel settembre 2022. E’ stata seguita pochi mesi dopo dall'istituzione di missioni Iaea simili presso gli altri 4 impianti nucleari dell'Ucraina: le centrali nucleari (NPP) di Khmelnytskyy, Rivne e dell'Ucraina meridionale e il sito di Chornobyl. Nel corso della scorsa settimana, anche i team delle tre centrali nucleari operative, che attualmente forniscono gran parte dell'energia elettrica all'Ucraina, si sono avvicendati con successo».
Grossi ha sottolineato che «Restiamo in questi siti finché sarà necessario per contribuire a scongiurare la minaccia di un incidente nucleare che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute umana e l'ambiente in Ucraina e altrove. Poiché la situazione di sicurezza e protezione nucleare rimane altamente impegnativa, i nostri esperti continuano a svolgere un ruolo cruciale di stabilizzazione in tutte queste strutture»
I team dell'Iaea valutano quotidianamente la sicurezza nucleare nei 5 siti, fornendo informazioni alla comunità internazionale e all’opinione pubblica e dando un supporto tecnico e assistenza all'Ucraina che include attrezzature per la sicurezza nucleare, nonché competenza e consulenza e assistenza medica.
Nella centrale nucleare di Zaporizhzhya, il 2 novembre l'unità reattore 1 è tornata in modalità di spegnimento a freddo dopo che i test di saldatura e radiografia sono stati completati con successo su una linea dove c’erano state perdite. Lo staff della centrale nucleare continua le analisi per capire quali siano le cause del problema che, rassicura l’Iaea, «Non ha avuto alcun impatto diretto sulla sicurezza nucleare».
La scorsa settimana, IL team dell’Iaea ha esaminato l'attuale configurazione di potenza alla ZNPP e ha sottolineato che si tratta di «Un'area che resta una profonda fonte di preoccupazione per la sicurezza nucleare». Gli esperti Iaea sono stati informati che 2 trasformatori di backup avevano ripreso a funzionare dopo aver superato con successo i test ad alta tensione a fine ottobre e che la manutenzione sarebbe stata eseguita sui 4 trasformatori di backup rimanenti entro la fine dell'anno.
Il team di esperti dell’Iaea ha anche discusso con gli occupanti russi dei preparativi dell'impianto per i freddi mesi invernali, ricevendo conferma che «Tutti e 6 i reattori rimarranno in modalità di spegnimento a freddo e che il riscaldamento necessario sarà fornito dalle caldaie in loco».
Il team dell'AIEA ha visitato anche il reattore e l'edificio di contenimento dell'unità 4 alcuni generatori diesel di emergenza delle unità 1 e 5, senza individuare problemi di sicurezza nucleare.
Ma il team Iaea evidenzia che durante la scorsa settimana ha continuato a sentire frequenti esplosioni, a una certa distanza dalla ZNPP. Non sono stati segnalati danni alla centrale nucleare.
I team dell'Iaea nelle centrali nucleari di Khmelnytskyy, Rivne e dell'Ucraina meridionale e a Chornobyl hanno riferito che «La sicurezza nucleare viene mantenuta nonostante gli effetti del conflitto in corso, tra cui gli allarmi antiaerei emessi per diversi giorni la scorsa settimana».
Intanto, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi teme che con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sarà costretto a firmare una pace/resa con Vladimir Putin che consegnerebbe alla Russia i territori conquistati, compresa la centrale nucleare di Zaporizhzhya, gli ultimi aggiornamenti provenienti dai team delle agenzie Onu presenti in Ucraina evidenziano l'aggravarsi della crisi umanitaria in tutto il Paese, in particolare nelle aree di prima linea nel nord-est, est e sud, a causa dell’intensificarsi degli attacchi delle forze russe. Gli osservatori dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno verificato oltre 1.400 morti e feriti dall'invasione russa su vasta scala del 24 febbraio 2022.
L’United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) avverte che «Gli sforzi di risposta umanitaria affrontano sfide crescenti, tra cui rischi per la sicurezza. "6 operatori umanitari sono stati uccisi o feriti solo a luglio e agosto. Nei primi 9 mesi dell'anno, la comunità umanitaria ha fornito almeno una forma di assistenza a 7,2 milioni di persone su 8,5 milioni di persone interessate al supporto».
E mente – anche dall’Italia – in Ucraina continuano ad arrivare armi a profusione, cominciano a scarseggiare gli aiuti di altro tipo e l’Onu denuncia che l'appello umanitario per l'Ucraina del 2024 ha ricevuto meno della metà dei 3,11 miliardi di dollari richiesti.
L’OCHA traccia un quadro molto preoccupante: «I civili rimasti nelle comunità in prima linea negli oblast di Donetsk, Kharkiv, Kherson, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhya affrontano condizioni di vita disastrose, che si prevede peggioreranno con l'avvicinarsi dell'inverno. Si prevede che I ripetuti attacchi alle infrastrutture energetiche peggioreranno le sfide che i civili dovranno affrontare nel prossimo inverno, con la probabile interruzione di servizi essenziali come acqua, gas e riscaldamento».
L'OCHA segnala anche che, secondo le autorità e i partner sul campo, «Gli attacchi notturni nella capitale ucraina, Kiev, e nelle città di Odessa e Zaporizhia, hanno ferito civili e danneggiato condomini e ospedali. Gli operatori umanitari si sono mobilitati rapidamente per offrire supporto psicologico, fornire materiali da costruzione per coprire le finestre danneggiate e consegnare aiuti in denaro alle persone vulnerabili».
Negli ultimi giorni le autorità ucraine hanno anche segnalato decine di vittime civili nelle regioni in prima linea di Zaporizhzhia, Kharkiv, Kherson, Donetsk, Sumy e Mykolaiv, nell'est, nel sud e nel nord-est del Paese. Attacchi che hanno danneggiato anche case e infrastrutture critiche.
Il coordinatore umanitario dell’Onu in Ucraina, Matthias Schmale, ha assistito in prima persona all'impatto umanitario degli attacchi durante una missione nelle regioni di Dnipro e Zaporizhzhia. Ha esortato la comunità internazionale a «Continuare a sostenere l'Ucraina mentre la guerra continua a uccidere e ferire civili, distruggere infrastrutture vitali e mettere a rischio la vita degli operatori umanitari».
Schmale ha incontrato le autorità locali e i partner umanitari a Dnipro e Zaporizhia per discutere di come rafforzare la risposta umanitaria a sostegno dei civili, sia residenti che sfollati, colpiti dall'intensificarsi degli attacchi e ora dalle temperature più fredde con l'arrivo dell'inverno.