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La Corea del nord definisce la Corea del sud Stato ostile nella Costituzione. Cina preoccupata

La Corea del nord ha fatto saltare tutte le ferrovie e le strade che la collegavano al sud
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L’agenzia di stampa ufficiale della Corea del nord, la KCNA, ha confermato che da 16 ottobre le strade e le ferrovie collegate alla Corea del sud (ROK) nelle parti orientali e occidentali del confine meridionale della Repubblica democratica popolare di Corea (RPDC) sono state completamente bloccate.

La KCNA riporta un rapporto ufficiale nel quale si legge che «In base all'ordine n. 00122 della Commissione militare centrale del Partito dei lavoratori della Corea, il 15 ottobre lo Stato maggiore dell'esercito popolare coreano ha adottato una misura per tagliare fisicamente le strade e le ferrovie della RPDC che conducono alla ROK attraverso le sezioni orientali e occidentali del confine meridionale della RPDC come parte della separazione completa graduale del suo territorio, dove viene esercitata la sua sovranità, dal territorio della ROK».
Un portavoce del ministero della difesa nazionale del regime nazikonal-stalinista di Pyiongyang ha affermato che «Durante il giorno del 15 ottobre, i tratti di 60 metri di strade e ferrovie a Kamho-ri, nella contea di Kosong, nella provincia di Kangwon e i tratti di 60 metri di strade e ferrovie a Tongnae-ri, nel distretto di Panmun, nella municipalità di Kaesong sono stati completamente bloccati tramite esplosioni. Si tratta di una misura inevitabile e legittima, adottata in conformità con i requisiti della Costituzione della RPDC che definisce chiaramente la ROK come uno stato ostile, e a causa delle gravi circostanze di sicurezza che corrono sull'orlo imprevedibile della guerra a causa delle gravi provocazioni politiche e militari delle forze ostili».

E’ la prima volta che la Corea del nord conferma che la sua Costituzione recentemente rivista considera la Corea del Sud uno “Stato ostile”, pochi giorni dopo aver fatto saltare in aria strade e ferrovie in disuso che la collegavano al sud.  Un portavoce del ministero della protezione del territorio e dell'ambiente nordcoreano ha confermato che «Le esplosioni non hanno avuto effetti negativi sull'ambiente ecologico circostante e che le rotte che collegano la RPDC alla ROK sono state completamente separate».

Un portavoce del Ministero della difesa nazionale della Corea del nord ha affermato che «La RPDC continuerà ad adottare misure per fortificare in modo permanente il confine meridionale chiuso» per  garantire la difesa e la sicurezza  della nazione dopo le continue denunce per l’uso di droni sudcoreani sul territorio nordcoreano. «"Si tratta di una misura inevitabile e legittima, adottata in conformità con i requisiti della Costituzione della RPDC che definisce chiaramente [la Corea del Sud] uno stato ostile, e a causa delle gravi circostanze di sicurezza che portano ad un imprevedibile baratro di guerra a causa di gravi problemi politici e militari provocazioni da parte di forze ostili", osserva KCNA.

La settimana scorsa il parlamento nordcoreano si era riunito per due giorni per modificare la Costituzione e il leader Kim Jong-un aveva ribadito la sua richiesta – avanzata già a gennaio e naturalmente accolta – di designare Seoul come il “paese ostile numero 1”, e definire la sfera territoriale e sovrana della Corea del nord facendo saltare ogni collegamento con il sud. La Corea del nord si è anche impegnata a “occupare completamente” il territorio sudcoreano in caso di guerra tra le due nazioni e Kim Jong-un ha ordinato  di escludere dal testo costituzionale i riferimenti alla riunificazione delle due Coree come obiettivo strategico.

entre la Corea del nord stringe legami sempre più stretti – economici e militari – con la confinante Russia di Vladimir Putin, l’altro grande vicino, la Cina, segue con apprensione la situazione al confine tra le due Coree e la portavoce del ministero degli esteri cinese, Mao Ning, ha detto che «In quanto Paese vicino della penisola, la Cina è preoccupata per l'evoluzione della situazione e per l'andamento delle relazioni tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) e Corea del Sud; la tensione nella penisola non è nell'interesse comune di nessuna delle parti in causa ed è imperativo evitare un'ulteriore intensificazione dei contrasti. La Cina, come sempre, è impegnata a mantenere la pace e la stabilità nell'area e non ha cambiato la sua posizione sulla promozione di una soluzione politica alla questione della penisola, con la speranza che tutte le parti compiano sforzi congiunti a tal fine».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.