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Altri 21 morti al largo di Lampedusa, 3 bambini. I naufragi di migranti non fanno più notizia

Circa 8.000 le persone sbarcate sulle coste Italiane ad agosto, più 7% rispetto a luglio. Il 70% arriva dalla Libia
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La guardia Costiera ha annunciato di aver soccorso ieri un’imbarcazione alla deriva semisommersa con 7 migranti a bordo, partita dalla Libia: «Sul punto è intervenuta la motovedetta SAR CP 324 della Guardia Costiera che ha tratto in salvo tutti i migranti, portandoli a Lampedusa. Sono in corso le ricerche di 21 migranti, che risultano dispersi durante la navigazione, con unità navali e un aereo ATR 42 della Guardia Costiera».

Uno stringato post su Facebook che è stato integrato dalla dichiarazione del coordinatore della risposta Unicef in Italia, Nicola Dell'Arciprete, che evidenzia l’ennesima tragedia umana di gente senza nome che fugge da guerre dimenticate: «Ci sono tre minorenni tra le circa 20 persone che hanno perso la vita in un altro tragico naufragio al largo di Lampedusa. Le nostre più sentite condoglianze vanno alle loro famiglie. I sopravvissuti hanno riferito che la barca di legno – partita da Sabratha, in Libia, tre giorni fa – si è capovolta più volte, lasciando le persone aggrappate al lato della barca mentre i loro familiari annegavano intorno a loro».
Dell'Arciprete illustra anche il contorno politico di quanto sta succedendo nel Mediterraneo tra il crescente disinteresse dei media e la propaganda governativa sul blocco dei migranti: «L’Unicef  esorta i governi a osservare il quadro fornito dal Patto sulla Migrazione e l'Asilo per rafforzare il loro impegno nella protezione dei e delle minorenni, in conformità con la legge dell'UE e internazionale. Questo include garantire vie sicure, legali e accessibili per bambine, bambini e adolescenti che cercano protezione e per ricongiungersi con i familiari. Allo stesso tempo, operazioni di ricerca e soccorso coordinate in mare, sbarco sicuro, accoglienza basata sulla comunità e accesso ai servizi di asilo sono essenziali per prevenire morti e proteggere i minorenni».

I  sopravvissuti, tutti uomini di nazionalità siriana, hanno raccontato ai soccorritori di essere partiti dalla Libia e che 21 delle 28 persone a bordo, tra cui tre bambini, erano cadute in mare a causa del maltempo. Secondo quanto riferito dall'ufficio italiano dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ( UNHCR ), sull'imbarcazione si trovavano anche diversi sudanesi.

Secondo il recente  Missing Migrants Project dell'International Organization for Migration (IOM), la rotta migratoria del Mediterraneo centrale è tra le più letali al mondo:  «Solo lo scorso anno più di 2.500 migranti sono morti o sono scomparsi nel tentativo di attraversare il Mar Rosso, e quest'anno il numero è aumentato di oltre 1.000». secondo l'analisi dell'IOM sui decessi dei migranti nel periodo 2014-2023, un migrante su tre muore durante la fuga da una guerra. E tutti i migranti morti nell’ultimo naufragio di Lampedusa fuggivano dall’infinita guerra siriana e dalla guerra civile in Sudan tra l’esercir to golpista e la milizia sua ex alleata.

Il 2923 è stato  il più mortale mai registrato, con 8.541 vittime migranti, quasi il 60%o dei quali per annegamento.

E l’UNHCR ridimensiona il trionfalismo del governo Meloni sulla diminuzione degli arrivi dei migranti che sarebbe dovuta alle politiche anti-ONG E agli accordi con il governo libico: «Sono circa 8.000 le persone sbarcate sulle coste Italiane nel mese di agosto, dato che rappresenta un incremento di circa il 7% rispetto al mese precedente (7.465). Tra gennaio e giugno gli arrivi erano stati, rispettivamente: 2.258, 2.301, 6.857, 4.721, 4.976, 4.902.  Le persone arrivate sulle coste italiane ad agosto sono partite da Libia, Tunisia e Turchia. La Libia è stata il primo Paese di partenza, con il 70% circa di tutti gli arrivi via mare in Italia. Circa il 70% delle persone arrivate ad agosto sono sbarcate a Lampedusa. Altri porti di sbarco includono Roccella Ionica, Pozzallo, Ravenna, Genova, Ancona. Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (20%), Siria (16%), Tunisia (14%), Guinea (6%), Egitto (6%), Pakistan (4%), Mali (3%), Sudan (3%), Eritrea (3%) e Gambia (2%). Nel mese di agosto sono state riportate tre persone morte ed una dispersa, un dato sottostimato poiché basato solo sulle informazioni raccolte dai nostri team agli sbarchi in Italia. Un primo incidente ha coinvolto, il 3 agosto, un’imbarcazione partita da Tajura: risultano due morti e un disperso durante le operazioni di soccorso. Una seconda imbarcazione, partita da Sabratha e soccorsa il 12 agosto, aveva a bordo un uomo già deceduto per l’inalazione di idrocarburi». 

E non è solo la rotta del Mediterraneo a fare vittime. Per l’ufficio Unicef per l’Europa  «Le notizie di sei bambini e una madre incinta tra le 12 persone annegati nella  Manica martedì rappresentano un'altra inaccettabile tragedia. Non possiamo restare a guardare mentre un'altra costa europea diventa un cimitero per bambini. Una persona su cinque che arriva irregolarmente nel Regno Unito è un bambino».

La direttrice generale dell’IOM Amy Pope conclude: «Sono urgentemente necessari percorsi più sicuri e regolari, nonché soluzioni ai problemi alla radice che spingono le persone ad abbandonare le proprie case». 

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.