Skip to main content

Yemen: la guerra del petrolio e per Gaza diventa occupazione dell’ufficio Onu a Sana’a

I miliziani houthi di Ansar Allah hanno sequestrato documenti e veicoli e arrestato il personale dello staff Onu
 |  Approfondimenti

Volker Türk, l’alto commissario Onu per i diritti umani (HCHR), ha condannato fermamente l'assalto alla rappresentanza del suo ufficio a Sana'a attuato dalle autorità de facto di Ansar Allah, il movimento politico e armato sciita filo-iraniano che governa la capitale dello Yemen e buona parte dell’area nord-occidentale del Paese.  

Tutto è iniziato il Il 6 e il 7 giugno, quando le autorità de facto dello Yemen del nord hanno arrestato 13 membri dello staff dell’Onu, tra cui 6 dipendenti dell'Office of the High Commissioner for Human Rights,  oltre a oltre 50 operatori di ONG e un membro dello staff dell'ambasciata. Altri due membri dello staff dell’HCHR erano già stati arrestati tra novembre e agosto 2023. Tutti sono tenuti in isolamento.

Dopo gli arresti di giugno e vista la situazione di sicurezza che è precipitata con l’acuirsi della guerra a Gaza e l’intervento delle forze yemenite di Ansar Allah contro il traffico navale e petrolifero nel Mar Rosso, l'Alto Commissario ha deciso di sospendere temporaneamente le operazioni dell'Ufficio a Sana'a e in altre aree sotto il controllo di Ansar Allah. L'Ufficio continua a operare in altre parti dello Yemen.

Il 3 agosto, le autorità de facto di Ansar Allah hanno inviato una "delegazione" all’Office of the High Commissioner for Human Rights  di Sana'a, costringendo il personale yemenita a consegnare i propri beni, compresi documenti, mobili e veicoli, oltre alle chiavi dell'ufficio. I miliziani Houthi hanno il totale controllo della sede Hchr e le numerose richieste di rilascio del personale detenuto, avanzate dall'Alto Commissario e da altri funzionari di alto livello, non sono state ascoltate.

Türk  ha detto che «Entrare in un ufficio delle Nazioni Unite senza permesso e sequestrare documenti e proprietà con la forza sono atti totalmente incoerenti con i privilegi e le immunità delle Nazioni Unite. Questo è anche un grave attacco alla capacità delle Nazioni Unite di svolgere il proprio mandato, anche per quanto riguarda la promozione e la protezione dei diritti umani, che il mio ufficio è lì per difendere. Le forze di Ansar Allah devono lasciare i locali e restituire immediatamente tutti i beni e gli effetti personali. Mi dispiace che tutte le nostre suppliche siano cadute nel vuoto. Faccio di nuovo appello, con il cuore pesante, per il loro rilascio immediato e incondizionato. Stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che siano riuniti ai loro cari il prima possibile. Fino ad allora, le autorità di fatto devono garantire che siano trattati nel pieno rispetto dei loro diritti umani e che siano in grado di contattare le loro famiglie e i loro rappresentanti legali».

Uno dei due membri dello staff precedentemente arrestati da Ansar Allah era apparso in video pubblicati online, nei quali era stato costretto a confessare anche di essere una spia, in violazione dei suoi diritti umani fondamentali tutelati dal diritto internazionale. Türk ha sottolineato che  «Tutte queste affermazioni sono infondate. In nessun momento il mio Ufficio si è impegnato in attività diverse da quelle al servizio del popolo dello Yemen, in conformità con il mio mandato».

La mossa delle milizie sciite sembra scriteriata e dettata da puro fanatismo, visto che è solo grazie agli aiuti delle agenzie Onu che nello Yemen in guerra tra il nord sciita e il sud occupato da Sauditi ed emiratini e conteso tra indipendentisti e Al Qaeda, la più grande catastrofe umanitaria del mondo non si è trasformata in una strage di milioni di persone dovuta a fame e malattie.

L'Office of the High Commissioner for Human Rights in Yemen lavora per promuovere i diritti umani di tutti gli yemeniti senza distinzione. Questo include il monitoraggio dell'impatto della guerra e della violenza sui civili, indipendentemente dalle parti che potrebbero esserne responsabili, anche documentando morti, feriti, distruzione di infrastrutture essenziali e la capacità del popolo yemenita di guadagnarsi da vivere. Il lavoro dell'Ufficio si concentra anche sulla promozione dei diritti dei gruppi vulnerabili, come donne, bambini, persone con disabilità, anziani e minoranze.

Türk  ha concluso: «E’ fondamentale che le autorità de facto rispettino le Nazioni Unite e la loro indipendenza, rilascino immediatamente tutto il personale Onu detenuto e creino le condizioni in cui il mio ufficio e altre agenzie Onu possano continuare il loro lavoro fondamentale per il popolo dello Yemen senza minacce o ostacoli».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.