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Lo studio del Joint research centre dell'Ue

La scarsità d’acqua dolce rappresenta un rischio per la vita marina e l’economia del Mediterraneo

Il cambiamento climatico sta riducendo i flussi dei fiumi che sfociano nei nostri mari. Questo fenomeno può a sua volta danneggiare pesantemente le specie marine e infliggere perdite significative nel settore della pesca
 |  Acqua

Si prevede che gli impatti dei cambiamenti climatici, come siccità prolungate più frequenti e più gravi dovute alla mancanza di precipitazioni e all'elevata evaporazione, esacerberanno lo stress idrico (ovvero l'incapacità di soddisfare la domanda di acqua) in Europa: circa il 20% del territorio europeo e il 30% della sua popolazione sperimenta stress idrico ogni anno. Un fenomeno che, purtroppo, l’Italia conosce molto bene. Ma i problemi non finiscono qui, perché esiste un legame critico tra il flusso ridotto dei fiumi che sfociano nel Mediterraneo e la salute degli ecosistemi marini mediterranei. E queto sottolinea l'urgenza di integrare la gestione delle risorse idriche per salvaguardare adeguatamente la ricca biodiversità dei mari e degli oceani e delle economie che sostiene.

A sottolineare il problema è un nuovo studio guidato dagli scienziati del Joint research centre (Jrc), il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza. L’indagine getta luce sull'impatto che la diminuzione del flusso idrico fluviale ha sugli ecosistemi marini nel Mediterraneo a causa del cambiamento climatico. In Europa, un’accentuata crisi climatica peggiorerebbe il flusso di acqua dolce nei fiumi e lo stress idrico, in particolare nel sud e nel sud-ovest del continente. E come esempio il Jrc cita proprio il nostro fiume Po, che ha già sperimentato più volte un livello di flusso d'acqua criticamente inferiore rispetto le medie storiche. Il suo volume d'acqua, viene sottolineato, è stato quasi dimezzato in almeno cinque occasioni in 23 anni di monitoraggio (2001 - 2023). Nel 2022, il calo del flusso d'acqua ha raggiunto un minimo storico del 39% del suo valore medio durante il periodo di monitoraggio.

Per limitare l'aumento della temperatura e affrontare un clima che cambia, l'Ue ha messo in atto obiettivi e strategie per ridurre le sue emissioni di gas serra di almeno il 55% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030 e diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Come una delle principali priorità politiche nel 2025, la Commissione europea sta preparando una strategia per la resilienza idrica per aumentare gli sforzi e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento idrico, ridurre i rischi di inondazioni e mitigare gli impatti della siccità.

Lo studio, pubblicato oggi su Nature Communications, esamina l'impatto di uno scenario estremo di cambiamento climatico incontrollato e un aumento della temperatura globale di 4 °C al di sopra dei livelli preindustriali (definito dalle Nazioni Unite come scenario di riscaldamento Rcp 8.5), che potrebbe comportare un flusso del 41% in meno di acqua di fiume nel Mediterraneo.

Flussi fluviali bassi nei mari come il Mediterraneo significano una profonda alterazione degli ecosistemi costieri a causa della riduzione degli input di acqua dolce e di nutrienti. Ciò comporta una diminuzione della produttività alla base della catena trofica, che si propaga verso l'alto influenzando l'intera catena alimentare e raggiungendo le specie di pesce sfruttate commercialmente.

I risultati mostrano che il 41% in meno del flusso fluviale potrebbe ridurre la produttività marina del 10% e la biomassa ittica del 6%, nel Mediterraneo, e portare a perdite annuali del valore di 4,7 miliardi di euro per il settore della pesca. Ciò porterebbe a terribili conseguenze socio-economiche per la pesca e le comunità costiere.

L'Adriatico re il Mar Egeo, che sembrano essere particolarmente vulnerabili al riscaldamento globale, potrebbero vedere riduzioni della produttività marina e della biomassa ittica rispettivamente del 12 % e del 35 %. Queste aree sono tra le regioni più intensamente pescate del Mar Mediterraneo.

Redazione Greenreport

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