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Il dissalatore di Mola e la colossale presa in giro elettorale della destra

Il Commissario nominato da Gorgia Meloni elogia un’opera che secondo la destra elbana non si doveva fare
 |  Acqua

Il 30 gennaio Fabio Fatuzzo ha visitato il nuovo dissalatore dell’Isola d’Elba, che ha definito «Uno dei più moderni esempi di tecnologia per l’implementazione delle risorse di acqua in un contesto dove ogni anno, persistono problemi di autonomia idrica, specialmente nel periodo estivo».

Fatuzzo non è uno qualsiasi: infatti, il 7 Agosto 2023 è stato nominato Commissario Straordinario Unico per la Depurazione e il Riuso delle acque reflue, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, di concerto tra il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) e il l’allora ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia), oggi commissario europeo per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme. Una nomina che è anche un premio fedeltà, visto che la carriera politica e amministrativa di Fatuzzo è stata ed è tutta all’interno della destra: prima nel Movimento Sociale Italiano, poi in Alleanza Nazionale e oggi fedelissimo delle sorelle Meloni.

Dopo aver incontrato a Mola i dirigenti di ASA, tecnici e rappresentanti delle imprese che si occupano di dissalazione, Fatuzzo ha dichiarato che «E’ stato estremamente interessante visitare questo impianto che rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa rispondere in maniera efficace e sostenibile alle sfide legate alla gestione delle risorse idriche. La capacità di desalinizzare l’acqua marina è una risorsa fondamentale in un periodo in cui la siccità sta diventando un fenomeno sempre più diffuso. La tecnologia del dissalatore è una delle risposte più promettenti e, come ho sottolineato più volte, potrebbe rappresentare una delle migliori soluzioni per garantire l’approvvigionamento idrico alle nostre comunità».

Di fronte a questa visita e alle dichiarazioni di un importantissimo commissario nominato da Giorgia Meloni e da un paio di ministri di destra, ci saremmo aspettati un’alzata di scudi da parte dei Partiti e degli amministratori di destra elbani che si sono opposti alla realizzazione del dissalatore con argomentazioni che sono il contrario di quelle di Fatuzzo, che poi sono identiche a quelle di un subito dimenticato editoriale di Giorgia Meloni sul Corriere della Sera che magnificava la realizzazione di dissalatori subito e dappertutto. Ci saremmo aspettati anche una reazione da parte della Giunta Comunale di Capoliveri che contro il dissalatore ha speso migliaia di euro in ricorsi - finiti tutti male - e che vinse le elezioni comunali contro un’altra lista di destra con la quale la accomunava solo una cosa: il no al dissalatore scritto persino sui simboli elettorali.

Invece ora, dopo aver dato la colpa alla Regione e agli ambientalisti, tutti tacciono di fronte a un commissario nazionale della destra che è venuto apposta a Mola per dare la benedizione del Governo Meloni al dissalatore che la Destra aveva assicurato non si sarebbe mai fatto se avesse vinto Giorgia Meloni.

Il tutto negando – esattamente come accaduto per il rigassificatore di Piombino – che nel programma elettorale della destra che ci sgoverna c’erano i dissalatori e che la destra per essere sicuri di farli senza problemi ha immediatamente abolito il comma della legge “Salvamare” che prevedeva la Valutazione ambientale per i dissalatori.

La destra elbana ha raccontato agli elettori e si è raccontata delle clamorose bugie che culminarono nella umiliante presa in giro di un’assessora di Capoliveri, accompagnata a da esponenti della destra elbana e parlamentari, ad incontrare il ministro Pichetto Fratin, che assicurò un suo interessamento contro il dissalatore. Il giorno dopo lo stesso ministro volò a New York all’Assemblea Onu per dire che l’Italia aveva la soluzione per la carenza idrica: dissalatori dappertutto, a cominciare dalle isole.

La visita e le dichiarazioni del supercommissario Fatuzzo sono la certificazione di una delle più clamorose e sfacciate prese in giro elettorali della destra al suo elettorato. Quella di Fatuzzo è l’entusiastica confessione di un inganno, dell’aver trattato gli elettori come gonzi facendo fuoco e fiamme contro un dissalatore fatto passare per un ferrovecchio inquinante e che ora si giudica indispensabile, promettente e modernissimo.

Se – dal “non faremo mai fare il Parco Nazionale” in poi - una parte dell’elettorato di destra sembra assuefatta e quasi dipendente dalle balle politiche, resta da sperare che i comitati, i cittadini, le associazioni che hanno creduto in quell’inganno dei demagoghi elettorali prendano atto che sono stati le vittime di una colossale presa in giro politica che Fatuzzo è venuto tranquillamente a rivendicare sul luogo del fattaccio politico.

SINISTRA ITALIANA – AVS

Circolo Patrizia Piscitello Isola d’Elba

Redazione Greenreport

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