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Piano da 60 milioni per risparmiare acqua e proteggere gli ecosistemi dei laghi di Nemi e Albano

L’iniziativa dell’Autorità di bacino dell’Appennino centrale, che ha individuato 15 misure che consentiranno di ridurre la pressione di oltre 5 milioni di metri cubi l’anno
 |  Acqua

Con l’obiettivo di tutelare le risorse idriche e proteggere gli ecosistemi dei laghi di Albano e Nemi, di ridurre le perdite e di migliorare l’efficienza delle infrastrutture idriche del territorio, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appenino centrale (Aubac) nel gennaio di quest’anno ha istituto il Tavolo tecnico per i laghi di Albano e Nemi. I primi risultati dell’iniziativa e il Piano di interventi sono stati presentati oggi in conferenza stampa. Nel corso dell’incontro, sono stati delineati lo scenario generale del distretto idrografico e le problematiche conseguenti l’aumento delle temperature e la variazione del regime delle precipitazioni. In particolare, è stato evidenziato come sul territorio dei Castelli Romani, oltre al clima, abbiano avuto impatto anche il progressivo aumento della popolazione residente (da 210.000 negli anni ‘70 a 356.000 abitanti nel 2023, +67%) e l’impermeabilizzazione dei suoli. Il combinato disposto di questi fattori ha provocato l’abbassamento delle acque dei laghi con un momento particolarmente critico agli inizi degli anni 2000.

Con l’obiettivo di tutelare i laghi, oltre al monitoraggio costante e all’avvio del Tavolo tecnico che coinvolge Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma, Acea Ato 2, Ente Parco Castelli Romani, ANBI e i Comuni di Nemi, Albano Laziale, Castel Gandolfo e Genzano, l’Autorità di bacino ha individuato gli interventi prioritari e che riguarderanno sia gli Enti locali che l’ente gestore. Questi interventi si aggiungono a quanto l’ente gestore ha messo in campo negli ultimi anni per efficientare il servizio abbassando la percentuale di perdite con una riduzione del prelievo dall’ambiente per oltre 80 l/s ovvero oltre 2,5 milioni di m3/anno nonostante l’incremento di domanda finale, e aumentando l’approvvigionamento da altre reti acquedottistiche mediante nuove connessioni.

Il Piano prevede 15 di interventi prioritari per un ammontare di 60 milioni di euro, che in un arco di 24-36 mesi dal loro finanziamento consentiranno di recuperare oltre 5 milioni di metri cubi all’anno di risorsa idrica. L’Autorità ha già inserito questi progetti nei programmi di finanziamento ministeriali al fine di poter reperire le prime risorse già a partire dal 2025.

«Per l’effetto congiunto di fenomeni climatici come l’aumento delle temperature, e ambientali come l’aumento della popolazione, da molti anni il livello dell’acqua dei laghi di Albano e Nemi è in progressivo calo, con un fenomeno osservabile da tutti. È già accaduto – afferma Marco Casini, segretario generale dell’Autorità di bacino – ma in questa occasione il Tavolo tecnico riunisce e coordina tutti i soggetti, affinché si possano fornire risposte di tipo preventivo, in un’ottica di lungo periodo a tutela sia dei due bacini, ma anche delle falde sottostanti e di tutta la popolazione».

Redazione Greenreport

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