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Nel distretto del Po è siccità estrema. Ulteriore calo delle portate e niente pioggia fino a metà aprile

Il Po ai livelli più bassi dal 1972. Meno 92% di precipitazioni. Praticamente non piove da 108 giorni
 |  Acqua

Secondo il nuovo Bollettino sullo stato idrologico del fiume Po, aggiornato al 23 marzo, «A distanza di una settimana dall’ultima rilevazione, concomitante con la riunione dell’Osservatorio Permanente dell’Autorità Distrettuale sulle crisi idriche, lo stato complessivo degli indicatori idro-meteo-climatici nel Distretto Padano del fiume Po non evidenziano miglioramenti sostanziali e il quadro che si delinea mostra chiaramente come lo stato di perdurante siccità si stia lentamente spostando da Ovest a Est incidendo progressivamente su tutte le aree lungo il corso del Grande Fiume».

Quelle rese note dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po del ministero della Transizione Ecologica sono cifre davvero preoccupanti: «A fronte di un deficit di pioggia sull’intero Distretto che, negli ultimi trenta giorni, è superiore ai 100 millimetri in meno (pari a -92%) e dopo 107 giorni di assenza di precipitazioni significative nel comprensorio padano le portate evidenziano un abbassamento drastico in tutte le stazioni di registrazione del dato, tutte al di sotto della soglia di emergenza, raggiungendo i livelli più bassi dal 1972».

L’area con il deficit maggiore, quindi con una siccità definita estrema che si sta propagando verso valle, è quella Piemontese fino alle province di Piacenza e Cremona, ma lo stesso trend è visibile anche a Boretto e Borgoforte, fino a raggiungere il Delta nella stazione di Pontelagoscuro (Fe).

Il Bollettino evidenzia che «Rispetto alla scorsa settimana le quote rilevate hanno portato un ulteriore calo della risorsa idrica disponibile fino al 5% nelle stazioni di Piacenza, oggi a -70% (dal -66% di sette giorni fa) e Cremona a -62% (rispetto al -57% della settimana scorsa); ma sono in discesa anche le quote di Boretto, ora a -61% (da -60%), Borgoforte, a -56% (da -54%) e Pontelagoscuro, a -56% (da -55%)».

Languono sia i grandi laghi che gli invasi artificiali, ormai colmi dal 5 al 30% rispetto alla media, e l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po avverte che «I possibili quanto necessari rilasci dal Lago Maggiore a beneficio delle aree sottostanti non saranno attuabili in modo proporzionale al fabbisogno agroambientale». Non verrà in aiuto nemmeno lo scioglimento del manto nevoso, deficitario su tutto l’arco Alpino e quasi del tutto assente sugli Appennini.

Il Bollettino conferma che «Prosegue anche l’invadenza progressiva delle acque salmastre verso l’interno (oltre 12 km) provenienti dal Mare Adriatico con inevitabili ripercussioni sul mantenimento della capacità di irrigare da parte delle colture che stanno entrando nel vivo della stagione. Proprio in questi giorni infatti i Consorzi di bonifica stanno dando il via alla stagione irrigua a beneficio delle produzioni tipiche dei rispettivi territori e il prelievo potrà inevitabilmente incidere su ciò che resta della risorsa idrica disponibile».

Ma quello che preoccupa di più attualmente l’Autorità Distrettuale  è soprattutto «La proiezione sul medio-lungo periodo delle previsioni meteo-climatiche che non regalano ottimismo. Pur nella consapevolezza che il minor rischio di errore di previsione è tra i 10-12 giorni gli scenari non annunciano piogge omogenee o significative fino alla metà del mese di Aprile. Il regime anticiclonico, anche associato a masse di aria fredda in quota proveniente dall’area dei Balcani, genera stime di piogge decisamente al di sotto della media del periodo a cui si affiancheranno valori di temperatura sotto la media climatologica. Ed in questo quadro poco rassicurante, come se non bastasse, l’aridità dei suoli favorisce anche l’incremento del numero degli incendi ed una eventuale ventilazione potrebbe ulteriormente esporre il territorio a rischi causati da questo fenomeno».

Il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE, Meuccio Berselli, conclude: «Sono giorni di grande impegno nel mantenere alta la soglia di attenzione su ogni singola area interessata dalla siccità nelle regioni del Distretto del Po. Le Regioni stanno naturalmente attrezzandosi, grazie al lavoro delle singole agenzie di monitoraggio meteo, per mettere in campo interventi mirati che cercheremo di concertare all’interno del prossimo importante Osservatorio il giorno 29 Marzo in cui approfondiremo ogni singola criticità cercando di non disperdere nemmeno una singola goccia di acqua».

 

Redazione Greenreport

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