
A Milano il 2024 è stato un anno da record per le piogge, con valori mai registrati dal 1764

Una prima segnalazione era già arrivata a gennaio dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), che in un report dedicato all’andamento meteo-climatico 2024 sottolineava come lo scorso anno per la Lombardia fosse stato «un anno tra i più caldi e piovosi dal 1991» e caratterizzato da «eventi molto significativi», in primis «alluvioni e picchi di caldo». In particolare, Snpa registrava: «Le precipitazioni complessive del 2024 mostrano un’anomalia del +47% rispetto alla media climatologica 1991-2020, con picchi del +58% a Milano e Mantova. La fase più piovosa si è concentrata tra la fine dell’inverno e la primavera: a Milano, febbraio e marzo hanno cumulato complessivamente 420 mm, un valore record per una serie storica che parte dal 1764».
Ora a definire ancor di più l’anomalia del capoluogo Lombardo arriva anche la quarta edizione dell’Indice di vivibilità climatica del Corriere della Sera in collaborazione con iLMeteo.it sui capiluoghi di provincia. Tra i dati che emergono nel leggere il documento spicca di nuovo il record di piogge a Milano. «Per quanto riguarda le precipitazioni possiamo utilizzare un’espressione classica ma che descrive esattamente quanto è avvenuto l’anno scorso: Italia divisa in due», illustra Mattia Gussoni, meteorologo di iLMeteo.it. «Al Nord è stato un anno estremamente umido, a Milano ci sono state 111 giornate di pioggia con il 58% di precipitazioni in più». Il dato di Milano, della Lombardia e delle altre regioni settentrionali è tra l’altro particolarmente interessante perché il 2022 fu un anno estremamente siccitoso, specie al Nord-Ovest. «Siamo passati in breve tempo da un anno con 400 mm di pioggia a uno con 1.600 mm», rileva Gussoni. «Condizioni sempre più estreme sono uno dei tanti effetti dei cambiamenti climatici in atto».
Non solo. Nell’indice a cui fa riferimento il meteorologo è stata modificata la definizione di pioggia intensa, giacché contrariamente al passato ora con questa espressione si intendono giorni con precipitazioni superiori a 5 millimetri in cinque minuti o più di 15 mm in un’ora. Il che ha portato a una definizione più accurata, rispetto a quella precedente che faceva riferimento alla pioggia caduta in un giorno, proprio perché i dati vengono raccolti ora per ora.
Un altro dato riguardante la situazione in Lombardia e Milano nel 2024 ricalca quanto già evidenziato nei giorni scorsi a livello più esteso e per la stagione 2024-2025 da Anbi, e cioè che praticamente l’inverno è sparito, non c’è stato. «Non c’è più l’inverno», spiega Gussoni illustrando i dati. «A Milano i giorni di gelo, quando la temperatura minima è uguale o inferiore a zero gradi, solo scesi a 24 contro una media trentennale di 47. I giorni di ghiaccio, quando le massime rimangono sotto gli 0 gradi, sono scomparsi. Dal 2015 la neve in pianura, anche al Nord, è praticamente sparita».
Come evidenziato nei giorni scorsi anche dalla Fondazione Cima allargando lo sguardo sull’intero territorio italiano, l’inverno sta finendo e abbiamo ancora -57% di equivalente idrico nivale. E non ci saranno record di piogge concentrate in un breve lasso di tempo e in un ristretto ambito territoriale a venire in aiuto, quando arriveranno una primavera e un’estate che al momento si preannunciano critiche, dal punto di vista della disponibilità della risorsa idrica.
