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L’impatto del turismo sul più grande lago britannico (VIDEO)

Save Windermere: nel lago finiscono troppi liquami non depurati
 |  Acqua

Lo studio “The Health of Windermere: A Satellite Perspective” pubblicato da Map Impact e sostenuto dal progetto Climate Call dell’ UK Space Agency. ha utilizzato la tecnologia satellitare per esaminare i fattori che influiscono sulla qualità dell’acqua dolce nel lago Windermere, il più grande del Regno Unito.

Map Impact sottolinea che «Gli impatti più forti sulla qualità dell’acqua del lago derivano dall’aumento dei livelli di movimento umano nel bacino idrografico, che crea problemi di capacità eccessiva per le infrastrutture locali delle acque reflue e dalle temperature più elevate dovute alle condizioni meteorologiche e climatiche. Entrambi portano ad un aumento degli eventi di fioritura della clorofilla e delle alghe che danneggiano in modo significativo l’ecosistema del lago. Non è stato riscontrato che l’attività agricola e l’uso del territorio siano i principali fattori che contribuiscono ai picchi di alghe all’interno del lago».

Il progetto è iniziato nel settembre 2023 ed è durato 6 mesi e si è avvalso delle conoscenze dei gruppi di stakeholder della comunità locale, di dati storici e di documenti di varie organizzazioni. Le immagini satellitari e i dati che ne derivano e che coprono l’intero bacino idrografico del Lago Windermere, sono stati analizzati per fornire nuove informazioni sulle fioriture algali, causate da un maggiore apporto di nutrienti, e osservate regolarmente nel lago durante l’alta stagione turistica.

Richard Flemmings, CEO di Map Impact, ha sottolineato che «Adottando una nuova prospettiva sull’ampio bacino siamo stati in grado di fornire nuove prove a sostegno di una maggiore comprensione delle condizioni del lago Windermere. Siamo orgogliosi di poter pubblicare apertamente i risultati di questo studio, comprese le limitazioni, affinché chiunque nella comunità possa utilizzarlo».

L’associazione Save Windermere denuncia da tempo che l’inadeguata infrastruttura locale di depurazione delle acque reflue sta causando un eccessivo apporto di nutrienti al lago e il suo portavoce Matt Staniek ha commentato i risultati dello studio: « Vogliamo che sia molto chiaro: non ci opponiamo alle persone che vengono qui. In realtà, crediamo che ogni singola persona in questo Paese abbia il diritto di venire e sperimentare la bellezza di questo Parco Nazionale. Questa situazione è invece il risultato dei fallimenti dell’ Environment Agency e degli investimenti insufficienti e inadeguati da parte della compagnia idrica miliardaria, United Utilities (UU). Non abbiamo visto investimenti sufficienti per garantire uno sviluppo sostenibile e, di conseguenza, il nostro lago non è adattabile ai cambiamenti climatici. Riteniamo che non solo gli investimenti effettuati finora non siano stati sufficienti a garantire l’adattabilità del lago ai cambiamenti climatici, ma che anche le infrastrutture fognarie facciano fatica a far fronte a questi aumenti di popolazione. United Utilities si è rifiutata di condividere qualsiasi dato per questo progetto, nonostante possieda la stragrande maggioranza delle infrastrutture a Windermere e dintorni. I dati richiesti ci avrebbero permesso di determinare il contributo completo della United Utilities alla presenza di alghe nel lago. Per noi, questo segnala il loro disprezzo per la protezione a lungo termine del lago. Invece sono interessati solo a proteggere la propria agenda… vale a dire, restituire i dividendi agli azionisti».

I ricercatori hanno studiato retrospettivamente gli eventi storici di fioritura algale utilizzando immagini satellitari e li hanno correlati con altre fonti di dati e i lockdown del Covid-19 hanno fornito una situazione di controllo ideale: durante il primo periodo di lockdown le restrizioni ai viaggi hanno limitato gli spostamenti umani alla popolazione residente in gran parte locale di circa 40.000 abitanti nel bacino d’utenza; nel secondo periodo, in cui erano consentiti i viaggi all’interno del Regno Unito, il numero giornaliero di residenti e turisti ha raggiunto il picco di 320.000. Queste cifre provengono da dati dettagliati e anonimizzati dei telefoni cellulari forniti da un operatore leader.

I ricercatori fanno notare che «La crescita delle alghe è normalmente causata da una combinazione di condizioni climatiche e apporto di nutrienti, che spesso confluiscono nell’acqua dallo scarico delle acque reflue e dal deflusso agricolo. Pertanto, oltre ai dati metrologici e sui movimenti umani, nell’ambito del progetto sono stati studiati anche la copertura del bacino idrografico e l’uso del territorio». 

Per Save Windermere i risultati sono molto preoccupanti: «Dopo mesi di meticolosa analisi da parte di Map Impact e la raccolta di migliaia di immagini e dati, è emersa una scoperta significativa: esiste una correlazione diretta tra il numero di visitatori e i picchi di alghe a Windermere. In particolare, la crescita delle alghe è esacerbata anche durante periodi prolungati di clima caldo e secco. Non sorprende che, a causa del tipo di agricoltura a Windermere e dintorni e del tipo di utilizzo del territorio nel bacino, lo studio non abbia trovato alcuna correlazione tra input agricoli e picchi di alghe a Windermere. Prima di questo studio, nessuna indagine aveva approfondito la correlazione tra l’attività umana nell’area e il suo impatto sul lago e questi risultati riaffermano la posizione di Save Windermere sulle pressioni che Windermere deve affrontare».

Save Windermere ora ha ancora più prove che giustificano il messaggio al centro della sua campagna: smettere di gettare liquami a Windermere. «Questa soluzione è stata implementata nel Lago di Annecy – ricordano gli ambientalisti – e ora il loro lago è libero dalle acque reflue ed è classificato come il più pulito d’Europa. Questo è ciò che è necessario per proteggere per sempre il lago di questa nazione».

Paul Bate, amministratore delegato dell’Agenzia spaziale britannica, conclude: «Il Regno Unito ha una lunga storia di esperienza e innovazione nell’osservazione della Terra, sviluppando satelliti per raccogliere dati sempre più dettagliati e utilizzando tali informazioni per creare servizi che aiutano a proteggere il nostro pianeta. Il rapporto di Map Impact, incentrato su uno dei laghi più iconici e importanti del Regno Unito, dimostra come questi dati possano essere utilizzati per darci informazioni più chiare su come stanno cambiando le risorse naturali che ci circondano, aiutando le comunità e i decisori a compiere passi tangibili verso il miglioramento livelli e mitigazione dei loro impatti».

Redazione Greenreport

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