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Giornata mondiale delle zone umide: conservazione, gestione e fruizione nelle aree protette

Convegno a Barrea (Aq). 40 eventi in tutta Italia per sottolineare l'importanza di questi ecosistemi
 |  Acqua

Oggi è il World Weatland Day, la Giornata mondiale delle zone umide, che si celebra per festeggiare la firma, avvenuta 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar, sul Mar Caspio, della Convention on Wetlands,  che da allora ha permesso di identificare le più importanti aree umide del mondo: «Stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti con acqua stagnante o corrente dolce, salmastra o salata, comprendendo aree marittime la cui profondità in condizioni di bassa marea non supera i sei metri».

Le zone umide, ambienti fondamentali per gli equilibri della vita, sono dei serbatoi di biodiversità e accolgono una infinità varietà di specie animali e vegetali. Garantiscono abbondanti risorse di acqua e cibo e lo stoccaggio del carbonio. Eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La pressione antropica e il riscaldamento globale infatti ne mettono sempre più in pericolo gli equilibri delicati e complessi e nell’ultimo secolo oltre il 64% delle zone umide sono scomparse.

Per questo, ogni anno, dal 1997, istituzioni governative, Ong e gruppi di cittadini approfittano di questa occasione per realizzare iniziative di sensibilizzazione sui valori e i vantaggi delle zone umide e della Convenzione di Ramsar.

Quest’anno lo Standing Committee of the Ramsar Convention on Wetlands ha scelto come tema del World Weatland Day  "Le zone umide aiutano a far fronte agli eventi meteorologici estremi", per «sensibilizzare l’opinione pubblica e valorizzare il ruolo vitale che svolgono le Zone umide in c buono stato, riducendo gli effetti di fenomeni estremi come le inondazioni, le siccità e i cicloni sulle popolazioni umane ed aiutando a rafforzare la resilienza».

Legambiente, che tra il 2 e il 5 febbraio organizza in tutta Italia molte iniziative di informazione e sensibilizzazione per la Giornata mondiale delle zone umide sottolinea a sua volta la fondamentale funzione di questi ambienti: «contrastare gli effetti degli eventi metereologici estremi. Le zone umide hanno infatti la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene. Non ultimo sono luoghi di grande bellezza, l'ideale per gli appassionati di escursionismo e birdwatching».

Tra le principali iniziative c’è il Convegno: Conservazione, gestione e fruizione delle Zne umide nelle Aree protette» che si tiene oggi nella sala convegni del Castello di Barrea (Aq). Legambiente e il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise organizzano un momento di riflessione «su questi ecosistemi che garantiscono risorse di acqua e cibo e lo stoccaggio del carbonio, rappresentano habitat prioritari per molte specie animali e vegetali minacciate e riducono l’inquinamento, grazie all’azione di fitodepurazione. Esse sono anche luoghi di grande bellezza, apprezzate per escursioni e birdwatching. Perciò la multifunzionalità di questi ambienti richiede una gestione attenta, soprattutto da parte degli Enti gestori di aree protette, che sappia conciliare la loro conservazione con la loro fruizione, salvaguardando i servizi ecosistemici e la valorizzazione economica in termini di turismo sostenibile e produzione di energia».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.