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Il Parlamento europeo diventerà 100% carbon neutral

Per le iniziative di compensazione privilegiati i Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico
 |  Acqua

A partire dal 2016, le emissioni non evitabili del Parlamento europeo potranno essere pienamente compensate, così l’Europarlamento diventerà la prima istituzione dell’Unione europea 100% carbon neutral. Lo ha deciso il Bureau del Parlamento europeo (Presidente, vice-presidenti e questori) prima della Conferenza delle parti Unfccc i Parigi, sottolineando che «Il Parlamento continua così a ridurre le sue emissioni di CO2 e ad utilizzare meglio l’energia, l’acqua e la carta, secondo la politica ambientale mirante prima di tutto a prevenire o limitare le emissioni.

Il primo sistema di compensazione delle emissioni dell’Europarlamento è entrato in vigore nel settembre 2011, ma comprendeva solo le emissioni prodotte dai viaggi ufficiali del personale e delle auto ufficiali così come il consumo energetico degli impianti tecnici degli edifici del Parlamento. Il nuovo sistema comprende tutte le emissioni di CO2 non riducibili, in particolare quelle prodotte dagli eurodeputati nei viaggi a dai loro Paesi di origine a Bruxelles e Strasburgo. L'obiettivo di compensazione al 1000% è finanziato con 250 000 euro. Le compensazioni si applicano solo ai casi in cui le emissioni di CO” siano inevitabili e non possono essere ulteriormente ridotte. La compensazione della CO2 comporta l’acquisto di compensazioni per controbilanciare le emissioni dell’acquirente. Queste compensazioni vengono generalmente realizzate sostenendo finanziariamente progetti di energie rinnovabili o di efficienza energetica che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra a livello mondiale.

La vicepresidente del Bureau, la verde austriaca Ulrike Lunacek, responsabile dell’applicazione dell’Eco-Management and Audit Scheme (EMAS), ha spiegato che «Con questo progresso verso la 100% carbon neutrality, il Parlamento europeo fa la sua parte per limitare le conseguenze del cambiamento climatico. À qualche settimana dalla COP21 di Parigi, si tratta di un messaggio forte da parte delle istituzioni, che dimostra che vogliamo rispettare i nostri obiettivi. L'Ue dovrà rivedere le sue ambizioni al rialzo se vuole svolgere un ruolo positivo per fare della COP21 un successo. In questo senso, il Parlamento europeo da il buon esempio incoraggiando le buone pratiche. Ma dobbiamo fare di più: per progredire verso il raggiungimento dei nostri obiettivi ambientali, il Parlamento continuerà a migliorare la messa in opera delle sue pratiche ambientali all’interno delle istituzioni stesse in settori chiave come il consumo di acqua, di carta, di elettricità, il riciclo dei rifiuti e la sensibilizzazione sul riscaldamento climatico».

Il Palamento europeo si è anche pronunciato sui progetti di compensazione finanziabili, dando la preferenza a quelli dei Paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico), solo se non c’è nessun progetto percorribile in questi Paesi legati da un trattato privilegiato con l’Ue, si potranno prendere in considerazione progetti in Paesi che rientrano nella politica europea di buon vicinato e del partenariato euro-mediterraneo/Unione per il Mediterraneo (EuroMed/UfM), così come i progetti nei Paesi candidati all’adesione all’Ue o negli Stati membri ugualmente eleggibili. Per i progetti di compensazione nei Paesi in via di sviluppo, dovrà essere utilizzato come norma per le buone pratiche il "Gold Standard", riconosciuto a livello mondiale ed originariamente messo a punto dal Wwf e da alte ONG internazionali. Tutti i progetti proposti dovranno continuare ad essere registrati dall’United Nations Framework Convention on Climate Change, per garantire la loro legittimità.

Il Parlamento europeo ha sottoscritto il suo primo impegno sulla politica ambientale nel 2014 e partecipa ad  EMAS dal 2007, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 30% entro il 2020 rispetto al 2006. Attualmente, l’Europarlamento ha già ridotto le sue emissioni del 27,2%. Tra gli altri impegni previsti da EMAS, il Parlamento europeo dal 2012 ha ridotto i suoi consumi elettrici del 9,22% e il suo consumo di gas e di olio pesante del 32,25%, aumentando allo stesso tempo a sua capacità di riciclare i rifiuti fino al 68,9%.

In una risoluzione adottata il 14 ottobre, l’Europarlamento chiede agli  Stati membri dell’Ue di proporre alla COP21 Ufccc di Parigi una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e di rafforzare gli impegni per finanziare la lotta al cambiamento climatico.

Alla COP21 di Parigi parteciperà, dal 7 al 12 dicembre,  una delegazione di 15 parlamentari europei

Redazione Greenreport

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