

Legambiente guarda da tempo con grande interesse ai Contratti di fiume come strumento di pianificazione dal basso che, suscitando la partecipazione attiva della popolazione e delle sue espressioni organizzate e raccogliendo le idee e le esigenze di tutti i portatori d’interesse, giunga a far convergere le migliori energie in un piano largamente concertato di gestione globale e coerente del territorio (sicurezza idraulica, qualità delle acque, pianificazione territoriale, ecc.).
Abbiamo pertanto accolto molto favorevolmente l’iniziativa dell’Urbat di promuovere questo strumento attivando otto contratti di fiume in Toscana, tra i quali quello del T. Carrione. Considerato che oltre la metà di essi sono già stati avviati, siamo a chiedere l’avvio del percorso anche per il Contratto del Torrente Carrione.
Facciamo presente che, nell’ambito della partecipazione alla proposta di Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA) dell’autorità di bacino Toscana Nord, abbiamo recentemente presentato un documento particolarmente accurato che, partendo dall’analisi delle cause locali del rischio alluvionale, giunge a proporre alcune misure innovative (ripristinare gli alvei oggi occupati dalle strade montane, ricostruendole a mezza costa; ridurre gli apporti detritici agli alvei rimuovendo i ravaneti recenti; restituire spazio e naturalità al Carrione delocalizzando le segherie; ritirare il progetto del porto turistico e dell’ampliamento del porto commerciale; mettere in sicurezza le aree ad elevata pericolosità idraulica, mantenendole però inedificabili).
Riteniamo che tale documento (allegato alla presente) possa costituire un nostro primo stimolante contributo per il Contratto del Torrente Carrione e che questo, a sua volta, possa rappresentare un potente supporto di partecipazione e di consenso per favorire la definizione e, soprattutto, l’attuazione di un PGRA del Carrione particolarmente avanzato ed efficace.
di Legambiente Carrara e Legambiente Toscana
