
Goletta Verde, in Sardegna bilancio molto positivo ma criticità alle foci di fiumi e canali

Quella scatta da Goletta Verde in Sardegna è una fotografia sicuramente molto positiva, ma che evidenzia comunque delle criticità che vanno affrontate subito. «Sui 27 punti monitorati lungo le coste della Sardegna – dicono glòi ambientalisti - quattro presentano un carico batterico elevato: nel mirino finiscono foci di fiumi e canali, nei quali confluiscono evidentemente scarichi non depurati adeguatamente o addirittura scarichi illegali».
Non passano l’esame dei tecnici di G0letta Verde i campionamenti alla foce del canale sul lungomare Barcellona in località San Giovanni di Alghero; alla foce del canale Modolo in località Turas a Bosa; alla foce del canale Fontanamare di Gonnessa e alla foce del rio Foxi a Quartu Sant’Elena.
Tutti gli altri campionamenti hanno superato gli esami, si ttatta di quelli effettuati alla foce del fiume Coghinas e del Rio Cuggiani in località San Pietro a Mare a Valledoria. Per quanto riguarda la foce del Cuggiani, nonostante sia risultato entro i limiti, le cariche batteriche riscontrate nel campione si avvicinano alla soglia rendendo quindi necessari ulteriori controlli e verifiche per risolvere la situazione. Sempre in provincia di Sassari gli altri campioni sono stati prelevati alla spiaggia di Porchile a Sorso; a sud della spiaggia de La Pelosa a Stintino; alla foce del canale spiaggia di Mugoni e alla spiaggia di aria ad Alghero.
Passando alla provincia di Oristano i campionamenti positivi sono quelli effettuati alla spiaggia presso Rio Jana a Tresnuraghes; alla foce del fiume Temo a Bosa Marina; allo sbocco del canale di stagni di Cabras a Marina di Torre Grande a Oristano. Passando alle provincia di Carbonia-Iglesias entro i limiti i prelievi alla foce del canale Paringianu a Portoscuso e alla foce del Rio Palmas a San Giovanni Suergiu. In provincia di Cagliari alla foce Rio presso viale Nereidi a Pula; alla spiaggia del Poetto a Cagliari; alla spiaggia presso il fiume Flumendosa a Villaputzu. Nella provincia di Ogliastra i due prelievi sono stati effettuati alla spiaggia Sarrala, presso Rio Manna a Tertenia e alla spiaggia presso il Rio Girasole a Lotzorai. Tre campionamenti in provincia di Nuoro: alla foce del fiume Cedrino a Orosei; alla foce del rio Siniscola; alla spiaggia a destra del porto a Marina di Porto Ottiolu a Budoni.
Entro i limiti anche i quattro campionamenti nella provincia di Olbia-Tempio: alla spiaggia Cala d'Ambra a San Teodoro; alla foce del Rio Bados a Olbia; alla spiaggia presso la foce del Rio Sarru a Palau; alla spiaggia Villaggio Maya a Trinità d'Agulto.
Da migliorare anche l’informazione ai cittadini: la direttiva sulle acque di balneazione impone ai Comuni di divulgare i dati sulla qualità - scarsa, sufficiente, buona, eccellente - dei singoli tratti di mare, secondo la media degli ultimi 4 anni di prelievi. «Eppure in nessuno dei punti campionati – fa notare Goletta Verde - , né nelle immediate prossimità, i nostri tecnici hanno trovato traccia della cartellonistica informativa. Anche in alcuni punti critici che non vengono campionati dalle autorità competenti non sono presenti cartelli informativi che sconsiglino la balneazione: si tratta, ad esempio, di foci di fiumi e canali dove spesso si trovano diversi bagnanti».
Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, sottolinea che «Questa Regione ha già fatto più volte da apripista in Italia sulla tutela ambientale, proprio per questo confidiamo che si prosegua su questa strada e si possa far sempre meglio anche sul fronte della depurazione. Occorre non abbassare la guardia come dimostrano i punti critici scovati dai nostri tecnici. Questa splendida isola va difesa, così come abbiamo denunciato in questi giorni, anche dall’assalto delle compagnie petrolifere pronte a trivellare per cercare idrocarburi in quello che rappresenta un vero paradiso per una scellerata scelta di politica energetica portata avanti dal Governo nazionale che avvantaggia soltanto la lobby dell’oro nero. Così come va affrontato con urgenza il tema delle bonifiche, ancora ferme al palo dopo quasi quindici anni».
Secondo i dati Istat del 2012, in Sardegna ad essere trattati in maniera adeguata è il 61,4% del totale del carico generato, rispetto ad una media del Mezzogiorno del 55,3 per cento. Criticità evidenziate anche nell’ultima procedura d’infrazione aperta dall’Ue nei confronti dell’Italia che comprende anche 64 agglomerati urbani sardi (il 26% dei 242 agglomerati urbani dell’Isola). Secondo i calcoli del Governo, questa inadeguatezza comporterebbe, a partire dal 2016 e fino al completamento degli interventi di adeguamento richiesti, una multa da parte dell’Unione Europea di 19 milioni di euro all’anno (11,6 euro pro capite). Per far fronte alla prima condanna dell’Italia del 2012 era stato stimato un fabbisogno per la Sardegna di circa 55,6 milioni di euro e di questi la delibera CIPE 60/2012 ne stanziava 46 milioni (più altri 9 milioni e mezzo da altre risorse). Ad oggi sono state sbloccate 13 opere per un totale di circa 48 milioni mentre restano bloccate due opere per 7milioni e mezzo di euro.
Luciano Deriu, della segreteria di Legambiente Sardegna, aggiunge: «Ci sono delle criticità individuate da Goletta Verde che vanno subito analizzate per capire le cause dell’elevato carico batterico rilevato. Un esempio su tutti è quello riscontrato a San Giovanni ad Alghero, dove ci sono state diverse segnalazioni da parte dei bagnanti, alcuni dei quali hanno accusato anche malori. Sicuramente il carico antropico in estate arriva a picchi altissimi in tutta la Sardegna, ma questa non può essere una scusante. È evidente che ci sono in alcune aree i problemi sono strutturali, di una rete fognaria obsoleta e non adeguata e con probabili scarichi abusivi. Gli stessi campionamenti Arpas ad Alghero nei mesi scorsi hanno dato esiti negativi e per questo chiediamo al sindaco e a tutti i soggetti coinvolti, anche attraverso il Tavolo tecnico convocato dallo stesso sindaco, di mettere in atto al più presto le dovute azioni per risolvere questi problemi. Appello che ovviamente estendiamo alla Giunta Regionale affinché affronti i nodi ancora aperti sul fronte della depurazione».
