Goletta Verde in Basilicata: criticità alle foci dei canali

Tre punti su quattro presentavano cariche batteriche elevate

[10 Luglio 2017]

«Risolvere al più presto le criticità del sistema depurativo purtroppo ancora troppo presenti nei comuni lucani e lanciare la sfida per tutelare il territorio, valorizzare le bellezze nazionali e le buone pratiche in campo ambientale, rilanciando economia e occupazione», è quanto chiede Legambiente alla Regione Basilicata e ai sindaci dei comuni lucani dopo la  tappa a Maratea di Goletta Verde. .

Il monitoraggio scientifico sulla qualità delle acque, svolto lungo le coste lucani dall’equipe tecniche di Goletta Verde il il 30 giugno, ha registrato anche quest’anno criticità alle foci dei canali: «Tre punti su quattro superano, infatti, il limite di inquinamenti previsti dalla legge. Giudicata fortemente inquinata la foce del canale Toccacielo a Nova Siri e inquinate le foci del canale Idrovora (a km a nord della foce del Sinni a Policoro) e del canale Bufaloia (a Lido Torre di Scanzano Jonico)».

Serena Carpentieri, responsabile campagne di Legambiente, ha sottolineato: «Il nostro monitoraggio, che come ripetiamo sempre, non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, punta a scovare le criticità ancora presenti nel nostro Paese Purtroppo la salute dei nostri mari è sempre più a rischio a causa non solo della maladepurazione, ma anche dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali, che seguitano a sfregiare coste e territori italiani. Un problema, quello della cattiva depurazione, che affligge purtroppo tantissime zone dell’Italia, dal momento che il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi”.

Criticità, quelle legate all’insufficiente depurazione dei reflui, che è bene ribadirlo non riguardano solo le aree costiere ma interessa anche le aree interne. La priorità resta l’adeguamento delle reti fognarie ed il completamento della copertura del servizio di tutti i comuni del territorio lucano».

Antonio Lanorte, presidente di Legambiente Basilicata, ha ricordato che «Il nostro è un lavoro che ha l’obiettivo di non fermarsi alla sola denuncia, ma soprattutto di avviare un approfondimento e confronto per fermare l’inquinamento da mancata depurazione che si riversa in mare. A questo proposito ci fa piacere segnalare che dopo le nostre segnalazioni e l’attenzione dimostrata dagli stessi sindaci, la Giunta regionale della Basilicata, con una delibera del 26 maggio scorso, ha disposto un aggiornamento della cartografia delle aree marine da vietare temporaneamente alla balneazione per motivi di studio, ritenendo – come ripetiamo anche noi da sempre – che questi sbocchi in mare di corsi d’acqua sia naturali che artificiali possono rappresentare dei punti di criticità in relazione alla fruibilità alla balneazione. Anche perché spesso non venivano segnalati come tali. Per i prossimi quattro anni, dunque, si è deciso per i prossimi quattro anni di procedere ad indagini specifiche e approfondimenti sulle cause di questo inquinamento».

Durante il suo viaggio, però, Goletta Verde promuove e sostenere le buone pratiche portate avanti nei territori e per valorizzare così le eccellenze costiere italiane. A partire proprio dalla “perla del Mediterraneo” che quest’anno è stata nuovamente insignita delle “5 vele”, il massimo riconoscimento della “Guida Blu – Il mare più bello”, realizzata come ogni anno da Legambiente e Touring club. Una guida che quest’anno ha quest’anno ha cambiato metodo di valutazione e premia i comprensori turistici, per promuovere politiche di valorizzazione tra le varie amministrazioni mettendo in sinergia quelle esperienze territoriali di successo, basate su offerta turistica e scelte innovative in tema di tutela, conservazione e gestione del territorio, con le strategie d’area. Cinque vele che vanno quindi non solo alla città di Maratea ma all’intero comprensorio definito nel volume come “Costa di Maratea e Golfo di Policastro”. Un territorio che abbraccia il tratto finale della provincia di Salerno e la costa lucana sulla quale troneggia la località di Maratea. Qui da tempo si lavora per percorsi di identità e valorizzazione del paesaggio. Più recentemente si è dato vita al recupero di antichi sentieri di costa per un turismo sostenibile e fuori stagione, itinerari mozzafiato che creano accessi a baie e spiagge nascoste. Il recupero di antichi sentieri di costa per un turismo sostenibile e fuori stagione, itinerari mozzafiato che creano accessi a baie e spiagge nascoste. Percorsi di identità e valorizzazione del paesaggio.