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In Toscana +5,9% per i viaggiatori in treno, ma la linea Firenze-Pisa è tra le peggiori d’Italia

Cecchi (Legambiente): «Occorre agire rapidamente con investimenti capillari su servizi e infrastrutture»
 |  Toscana

In Toscana oltre 210mila persone ogni giorno hanno viaggiato in treno durante il 2023, dati in sostanziale crescita (+5,9%) rispetto al 2022. La Toscana è la quarta regione italiana per numero di viaggiatori e viaggiatrici giornalieri, dopo Lombardia, Lazio e Campania. Inoltre, la nostra regione è seconda nella classifica nazionale dopo la Lombardia per offerta di treni per km, con 827 corse giornaliere realizzate da una flotta di 252 treni con un’età media di 13 anni, leggermente al di sotto della media nazionale.

È un quadro regionale complessivamente buono quello che emerge oggi dal nuovo rapporto nazionale Pendolaria, aggiornato come sempre da Legambiente, ma anche in Toscana non mancano acute criticità ancora da risolvere.

Tra tutte spicca la linea Firenze-Pisa, individuata come la peggiore in affidabilità fra quelle toscane. La linea infatti è utilizzata da merci, treni regionali e anche alta velocità, e vi si innesta anche la linea da Siena, che la utilizza da Empoli a Firenze. Inoltre, la linea trova nel nodo saturo di Firenze e nei blocchi alla stazione di Empoli, ulteriori punti deboli uniti a ripetute cancellazioni e ritardi.

«Il quadro generale del servizio ferroviario regionale toscano mostra una situazione fortemente eterogenea – spiega Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana – A fronte di dati ancora positivi per numero ed età dei convogli rispetto alla media nazionale, osserviamo una situazione preoccupante specie su alcune linee come Firenze-Pisa e Firenze-Arezzo. Occorre agire rapidamente con investimenti capillari su servizi e infrastrutture. Raddoppi e passanti ferroviari, come la Lunetta di Sinalunga; potenziamenti, velocizzazioni ed elettrificazioni (tra cui la Siena-Grosseto), con particolare attenzione al ruolo intermodale delle stazioni: questo è il tipo di interventi che - ben più delle grandi opere - può garantire un impatto positivo sul diritto alla mobilità delle persone, riducendo concretamente l’uso del mezzo privato»

In tal senso, secondo Legambiente per risolvere i problemi sulle linee peggiori d'Italia, in particolare sulla linea Firenze-Pisa, sarebbe necessario procedere su due fronti: da un lato, quadruplicare tutta la ferrovia da Firenze a Pisa (l’unico tratto di quadruplicamento attivo ad oggi è dal Bivio di San Donnino a Montelupo) e attivare nuovi sistemi di circolazione a Firenze (compreso il segnalamento Ertms Hd, che permetterebbe di aumentare i treni sul nodo); dall’altro, potenziare gli itinerari alternativi (primo fra tutti il tratto Firenze-Pistoia-Lucca, ancora a binario singolo per ritardi nei lavori e per i “litigi condominiali” dei consiglieri comunali di Montecatini e Pescia).

Redazione Greenreport

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