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Crescono le segnalazioni dei cittadini tramite la nuova app di Alia Multiutiliy

L'inciviltà costa: a Firenze l’abbandono dei rifiuti vale 6 milioni di euro l’anno

Perra: «Le nostre comunità sono sempre più attente, lavoriamo ogni giorno per scoraggiare una minoranza che resiste al cambiamento»
 |  Toscana

Da quando il gestore unico e interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana nella Toscana centrale, Alia Mulitiutility, ha lanciato la nuova Aliapp, l’app gratuita con la quale i cittadini possono effettuare segnalazioni di vario genere (comprese quelle di rifiuti abbandonati) indicando il luogo dell’abbandono ed allegando foto e ricevere feedback dal gestore in merito alla pratica aperta, sono pervenute 2.700 richieste di rimozione rifiuti abbandonati solo nel Comune di Firenze.

Dopo aver ripulito, gli operatori Alia stanno lasciando un memo ben visibile: 'Qui sono stati rimossi rifiuti abbandonati da un incivile. Un costo per il decoro e la collettività’, incoraggiando un comportamento responsabile da parte di tutti.

«Soltanto nell’ultima settimana abbiamo gestito 170 segnalazioni – argomenta il presidente di Alia, Lorenzo Perra – Da oggi, con questi nuovi messaggi, evidenziamo ai cittadini il nostro impegno quotidiano e quanto i gesti incivili ricadano sul decoro e siano un costo per la collettività. Solo a Firenze, ogni anno, per raccogliere i rifiuti lasciati fuori dai cassonetti, ripristinare i contenitori vandalizzati e rimuovere gli abbandoni si stimano costi aggiuntivi per la collettività pari a circa 6 milioni di euro, inutili se ciascuno fosse più rispettoso dell’ambiente e del bene comune».

Il costo sale guardando all’intero perimetro dell’Ato Toscana centro gestito da Alia, per arrivare a circa 20 milioni di euro l’anno. Costi che ricadono sulla tassa rifiuti che tutti siamo chiamati a pagare: ogni Comune determina la Tari attraverso i Piani economici finanziari (Pef), ma seguendo rigide linee guida stabilite a livello nazionale, e pensate per far sì che – come stabilisce la legge – il costo del servizio rifiuti sia interamente finanziato attraverso la tassa.

«Combattere il degrado urbano è un impegno di civiltà che dobbiamo avere tutti – aggiunge nel merito l’ad di Alia, Alberto Irace – Ci sono gesti che non “costano” nulla e vengono fatti quasi senza pensare, in alcune occasioni; ecco noi vogliamo additare proprio quel comportamento di pochi alla moltitudine di cittadini e turisti che vivono Firenze, che devono avere ben chiaro che gli errori di qualcuno si pagano tutti, sia dal punto di vista ambientale e che economico».

Tornando al dettaglio fiorentino, considerando che nel capoluogo toscano è attivo un servizio di rimozione abbandoni e ritiro carta a cartone in 3/6 ore, il 92% del totale delle segnalazioni è stato gestito con un tempo medio pari a 2 ore e 30’’, mentre soltanto il 7,5% è stato rimosso con tempistiche diverse dagli impegni assunti (3/6 h appunto) o è ancora in corso di gestione vista la particolarità dei rifiuti oggetto di segnalazione, non rientranti nella categoria dei ‘rifiuti urbani’, dunque speciali o pericolosi per la cui rimozione la legge prevede una procedura necessariamente più complessa.

«Le nostre comunità – conclude Perra – sono sempre più attente alla qualità della vita e alla pulizia delle nostre città, lavoriamo ogni giorno per scoraggiare una minoranza che resiste al cambiamento. Abbiamo ormai da tempo Aliapp, un sistema efficace che consente ai cittadini di monitorare la qualità dell’ambiente ed essere di supporto al nostro lavoro operativo, e in tempi rapidi. Invito quindi i cittadini, i city user, i turisti, i mezzi di informazione che hanno a cuore il decoro dei nostri territori ad utilizzarla, per segnalazioni, per richiedere servizi, per avere informazioni, per consultare i calendari di raccolta; è gratuita, intuitiva e smart».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.