Aree idonee alle rinnovabili, Sinistra italiana chiede di migliorare la legge toscana in 6 punti
Dopo il grande successo – di contenuti, di pubblico e mediatico – conquistato dalle associazioni ambientaliste a Firenze lo scorso sabato, quando si è svolto una partecipatissima assemblea pubblica in merito alla redigenda legge regionale sulle aree idonee per gli impianti rinnovabili, Sinistra italiana prende posizione chiedendo maggior coraggio per sostenere la corsa della transizione energetica e affrancarci dalla dipendenza verso i combustibili fossili.
«Apprezziamo la disponibilità al confronto dimostrata dall'Assessora Monia Monni e il lavoro svolto dai tecnici della Regione. Tuttavia, riteniamo che il testo licenziato dalla Giunta necessiti di alcune modifiche e per questo facciamo appello ai Consiglieri regionali affinché migliorino la legge quando questa verrà discussa dall’assise regionale. La normativa attuale risulta troppo restrittiva rispetto agli standard europei e al Testo Unico sulle rinnovabili, esponendo la Regione al rischio di impasse normativo e rallentando il processo di decarbonizzazione», dichiarano nel merito Dario Danti (segretario regionale SI Toscana), Diana Kapo (segretaria metropolitana SI Firenze) e Vincenzo Pizzolo (segretario comunale SI Firenze, consigliere comunale AVS-Ecolò Firenze).
Secondo Sinistra italiana la sfida è quella di «costruire un nuovo modello energetico che tuteli l'ambiente e la salute, promuova l'innovazione e la partecipazione democratica e renda la Toscana protagonista della transizione ecologica». Come? Riportiamo di seguito le sei proposte di modifica avanzate da Sinistra italiana per la proposta di legge attesa alla prova del Consiglio regionale, con le prime tre praticamente sovrapponibili a quelle elaborate dalla compagine ambientalista che ha promosso l’assemblea pubblica fiorentina.
1. Energie rinnovabili per un futuro sostenibile: È inaccettabile non definire aree idonee per l'energia eolica. L’eolico, sia onshore che offshore, è un pilastro imprescindibile della transizione. Gli iter autorizzativi devono essere snelliti, prevedendo al contempo un sistema di compensazioni territoriali che favorisca la realizzazione di comunità energetiche locali.
2. Agrivoltaico per l'agricoltura del futuro: Promuoviamo un modello di agrivoltaico fondato sulla collaborazione tra agricoltori e aziende energetiche, senza vincoli societari rigidi che rischiano di escludere la maggioranza degli agricoltori toscani da questa opportunità.
3. Fotovoltaico diffuso e accessibile: Proponiamo la liberalizzazione e l’obbligatorietà dell'installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di edifici pubblici, scuole e parcheggi. È urgente la revisione dei regolamenti edilizi comunali e del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) per adeguarli alle sfide attuali, con la creazione di un Osservatorio regionale sui regolamenti edilizi.
4. Valorizzazione dei centri storici: Riteniamo fondamentale modificare i regolamenti delle aree Unesco per consentire l'installazione di pannelli fotovoltaici anche nei centri storici, promuovendo un modello di riqualificazione sostenibile che favorisca il ripopolamento e riduca la dipendenza energetica.
5. Comunità energetiche rinnovabili: Vogliamo incentivare la nascita di comunità energetiche che favoriscano l'autoproduzione e lo scambio locale di energia, garantendo che i benefici economici rimangano nelle comunità e stimolando nuovi modelli partecipativi.
6. Trasparenza e partecipazione: Ogni progetto deve prevedere percorsi di confronto con le comunità locali, garantendo inclusione e trasparenza in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione. Proponiamo inoltre l'istituzione di un fondo regionale per sostenere i "prosumer", produttori e consumatori di energia, incentivando una partecipazione diffusa.