A che punto sono i controlli Aia nella discarica del Cassero, a Serravalle Pistoiese
L’impianto di smaltimento rifiuti di Serravalle Pistoiese (PT), composto da una discarica di rifiuti non pericolosi ed in minima parte pericolosi, da un impianto di combustione del biogas e da un impianto di trattamento del percolato, è in possesso, dal 2020, di un’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di cui è titolare la società Herambiente SpA.
Trattandosi di un’attività AIA, il Dipartimento ARPAT competente per territorio svolge, con cadenza periodica, controlli presso l’impianto. Negli anni, durante l’attività ispettiva, erano emerse, in particolare, alcune criticità riguardanti
- le coperture dei rifiuti nelle aree di coltivazione
- la gestione del biogas.
Queste presentavano possibili correlazioni con episodi di maleodoranze sollevate da alcuni cittadini. Per questo, a seguito degli accertamenti, il Dipartimento di Pistoia ha fornito al gestore indicazioni tecniche per la corretta copertura dei rifiuti nelle aree di coltivazione e per la gestione del biogas.
Al tempo stesso, ha proposto una serie di azioni di miglioramento della gestione complessiva dell’impianto e richiesto uno studio olfattometrico specifico.
Quest’ultimo, effettuato nel 2020, ha evidenziato che le emissioni odorigene, seppur modeste, sono originate principalmente dalle zone di coltivazione dei rifiuti e ha ipotizzato un possibile legame tra le segnalazioni dei cittadini per cattivi odori e lo spirare dei venti in una precisa direzione.
Per questo, a partire dal 2023, il personale, in fase di verifica ispettiva, valuta con particolare attenzione la copertura dei rifiuti nelle aree di coltivazione, la gestione del sistema di aspirazione del biogas e i dati registrati dalla nuova centralina meteo.
Sempre con riferimento alla qualità dell’aria ed alle emissioni odorigene, si evidenzia che l’andamento generale delle misure effettuate dal gestore durante le campagne di monitoraggio delle emissioni, soprattutto metano e acido solfidrico, parametri indicatori dell'attività della discarica strettamente legati alle emissioni odorigene, non mostra particolari valori fluttuanti o punte di concentrazione.
Inoltre, i valori di acido solfidrico (H2S), mediamente inferiori ai 0,7 µg/m3 nelle postazioni esaminate, sono nettamente inferiori alla soglia di percezione individuata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come concentrazione di breve periodo, pari a 7 µg/m3.
Si può, quindi, concludere che i controlli effettuati sulla gestione della rete del biogas e l’analisi dei dati relativi alle emissioni diffuse confermano una corretta e regolare gestione dell'impianto.
Oltre alla verifica della matrice aria, durante il controllo il personale realizza altre attività ispettive, riportate sinteticamente di seguito:
- verifica della gestione discarica, rete biogas e nuova torcia ed emissioni convogliate e diffuse
- controllo rifiuti in ingresso e rifiuti prodotti
- verifica nuova centralina meteorologica, qualità dell’aria ed emissioni odorigene
- verifica cella amianto e rifiuti pericolosi, verifica controlli su accettazione e respingimento di alcuni rifiuti
- campionamenti piezometri e acque drenaggio di fondo a febbraio e ottobre 2023
- controllo gestione depurazione trattamento percolato, verifiche gestione concentrato, verifiche acque ruscellamento
- valutazione sullo studio licheni (anno 2018, 2020 e 2022)
- campionamento percolato (ottobre 2023)
- elaborazione dati delle relazioni annuali del gestore (2021-2022-2023).
Oltre a ciò, il personale compie anche un’attività di controllo documentale; quello relativo al 2023-2024 non ha evidenziato elementi di “non conformità”.
Dall’esame della documentazione risulta, inoltre, che la superficie media della discarica priva di coperture provvisorie o definitive è passata dai 29.500 mq del 2022 ai 14.800 mq del 2023, con una diminuzione dei rifiuti in ingresso da agosto a dicembre 2023.
Infine, la relazione conclusiva di sintesi del controllo, riferita al 2023-24, contiene la proposta di una serie di azioni di miglioramento, tra cui l’aggiornamento dello studio olfattometrico realizzato nel 2020, l’ampliamento delle analisi della qualità dell’aria ed una valutazione più approfondita sulla biodiversità lichenica e il bioaccumulo.
di Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat)