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Una portaerei nucleare statunitense si è scontrata con un cargo nel Mar Mediterraneo
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La U.S. Navy informa che la portaerei Truman, nella serata di mercoledì, ha colliso con un grosso mercatile in acque mediterranee: si stava avvicinando al Canale di Suez per passare dal Mar Mediterraneo al Mar Rosso, ma al momento non si sa quale delle due unità collise abbia maggior colpa dell’incidente.
La portaerei ha subito alcuni danni nell’opera morta (al di sopra della linea di galleggiamento). Non risulta chiaro se sarà sottoposta a riparazioni o potrà proseguire nella delicata missione che dovrà svolgere nel Mar Rosso; fatto sta che, attualmente, una delle più importanti portaerei della flotta americana – appartenente alla classe Nimitz – rimarrà nel Mediterraneo.
Vale la pena ricordare che le portaerei della classe Nimitz sono da considerare tra le unità della flotta americana più moderne e potenti a livello mondiale, nonché le più grandi navi in servizio con l'US Navy. Sono equipaggiare con di 2 reattori nucleari (A4W) che basterebbero per fornire energia ad una città di 100.000 abitanti e i due motori sono sufficienti a spingere alla velocità di oltre 30 nodi una massa dislocante circa 100.000 tonnellate a pieno carico e avente una lunghezza f.f. (fuori tutta) di 330 mt.
Per completare il quadro conoscitivo della portaerei collisa, ricordiamo che è stata dispiegata nel Mediterraneo e nel Medio Oriente a partire dal settembre scorso e, secondo quanto riferito da fonti ufficiali americane, ha condotto numerose missioni “contro l’Isis”, compresi gli ultimi attacchi in Somalia ordinati dal presidente Trump il 1° febbraio.
Alla fine della scorsa settimana l’unità in questione era ormeggiata si in un porto greco. Ogni portaerei di questa classe ha un equipaggio di circa 5000 persone, e trasporta abitualmente armi nucleari tattiche ed altri armamenti, tra cui bombe a gravità di potenza regolabile.
È presumibile che la Truman fosse diretta nel Mar Rosso per monitorare gli sviluppi nello Yemen e per essere in posizione di potenziale risposta. Gli Houthi, infatti, hanno fatto sapere di essere intenzionati a riprendere gli attacchi alle navi del Mar Rosso (compresi quelli verso le navi militari statunitensi!) se il cessate il fuoco a Gaza dovesse essere violato.
Dell’unità mercantile collidente con la Truman sappiamo che si tratta di una “bulk cargo” proveniente dal Mar Rosso e diretto a Costanza, in Romania. Attualmente, la nave lunga 188 metri e larga 32, ha un pescaggio di 11,1 metri e ciò significa che la Besiktas M., battente bandiera panamense e gestita da una società d’armamento con sede a Venezia (Stockcargo), fosse a pieno carico, ma non sappiamo cosa trasportasse nelle proprie stive. Comunque sia, si tratta di una massa imponente che impatta con un’altra massa ancor più imponente (le 100.000 tonnellate della Truman) ad una velocità che non si conosce e che, comunque, riteniamo non dovesse essere particolarmente modesta; quindi, è ragionevole pensare che l’impatto sia stato, da un punto di vista delle forze dinamiche in gioco, assai significativo.
Comunque, anche volendo sostenere la tesi della “mera casualità” della collisione, non possiamo nascondere lo sconcerto che ci assale a pensare che un sinistro marittimo del genere possa accadere e che l’errore umano e forse anche strumentale potrebbe, in ipotesi, causare un disastro di proporzioni inimmaginabili: pensiamo se invece che bulk cago si fosse trattato di una petroliera o di una chimichiera, cosa sarebbe potuto accadere nel nostro Mediterraneo?
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