Feltri: i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti. Le associazioni lo denunciano
Vittorio Feltri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e direttore editoriale de Il Giornale, intervenendo all’evento per i 50 anni dello stesso quotidiano a “La grande Milano. Dimensione smart city”, non ha trovato di meglio che dire “A Milano quello che mi dà fastidio sono le piste ciclabili, i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti», scatenando subito una bufera di polemiche. Pi, non mostrando alv cun pentimento o voglia di ritrattare ha rincarato la dose in un’intervista al Corriere della Sera: “Basta prendere come esempio corso Buenos Aires. E’ impossibile circolare a causa delle piste ciclabili. Non si può bloccare la città per favorire chi va in bicicletta», per poi aggiungere la frase più amata dagli intolleranti: «In Italia uno potrà essere libero di dire quello che vuole?»
Legambiente, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada (AIFVS ) e Lorenzo Guarnieri Onlus annunciano la promozione di un'iniziativa giudiziaria nei confronti di Feltri: «Non si possono derubricare a provocazioni le gravi esternazioni di Feltri sui cittadini in bicicletta. Per quanto ci riguarda si tratta di vera e propria istigazione a delinquere tanto più grave in un paese come l’Italia che nell'anno ancora in corso ha contato oltre duecento vittime di violenza stradale proprio fra chi usa la bicicletta. Per parte nostra non intendiamo lasciar correre ma pretendiamo giustizia per chi non può più chiederla e per tutti coloro che reclamano il diritto a pedalare in sicurezza sulle strade delle nostre città».
Secondo Il consigliere regionale del Pd Paolo Romano, «La campagna del partito delle auto e della destra contro i ciclisti ha una nuova pagina: Vittorio Feltri, giornalista e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha dichiarato: “i ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti”. E’ gravissimo e per questo ovviamente chiediamo le sue dimissioni. Ma è ancora più grave che c’è chi sta facendo sì che questo accada realmente: penso al nuovo Codice della strada voluto da Salvini, che rende più difficile realizzare le ciclabili e elimina i controlli sulla velocità delle auto. Ma non solo. Anche in Regione Lombardia ci hanno messo del loro: negli ultimi due bilanci hanno tagliato i fondi per la ciclabilità, soprattutto per quella urbana, bocciando tutte le nostre proposte dirette invece a incentivarne la realizzazione. Fontana si smarchi subito dalle dichiarazioni del consigliere Feltri e lo faccia con un atto concreto: stanziando subito i fondi necessari per potenziare la ciclabilità».
Pierfrancesco Majorino, capogruppo in Consiglio regionale e componente della segreteria nazionale Pd, aggiunge: «Le parole di Vittorio Feltri sono disdicevoli, spiace che una persona come lui che ha anche un ruolo istituzionale si lasci andare a ciniche provocazioni che in questo caso offendono la memoria di cittadine e cittadini che hanno perso la vita. C’è da vergognarsi, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi il presidente Fontana».
Luca Paladini, consigliere regionale del Patto civico, risponde per le rime a Feltri: «A me i consiglieri regionali violenti e incivili piacciono solo dimissionari. Vittorio Feltri non può stare un giorno in più con un ruolo istituzionale. Dimissioni immediate in nome di tutte le vittime della strada».
Per Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Lombardia, «Le frasi di Feltri sono istigazione alla violenza. Fratelli d’Ialia prenda immediati provvedimenti e lo allontani dalle istituzioni».