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City Flows: gli effetti positivi delle città europee a 30 Km/h

incidenti stradali -23%, decessi -37%, feriti -38%, emissioni -18%, traffico -2%
 |  Territorio e smart city

La seconda edizione di City Flows, l'evento internazionale organizzato in occasione dell'European Mobility Week 2024  da Fondazione Unipolis e dall’European Transport Safety Council, con il con il patrocinio della Provincia Autonoma e del Comune di Trento, aveva l’obiettivo di analizzare gli impatti dell'abbassamento dei limiti di velocità nei centri urbani, è stato presentato il primo studio scientifico, a livello europeo, sugli effetti dell’introduzione delle “Città 30 km/h”. Un’analisi inedita, curata dal Professor George Yannis, a capo del Dipartimento di pianificazione e ingegneria dei trasporti dell’Università Tecnica Nazionale di Atene, che ha preso in considerazione 70 studi diversi permettendo di arrivare a calcolare i benefici il 17 città europee; Bologna, Zurich, Paris, Münster, Brussels, Glasgow, Helsinki, Bilbao, Berlin, London, Grenoble, Edinburgh, Bristol, Brighton, Hove, Warrington, Graz. Gli studi condotti in tutta Europa hanno confermato l'efficacia del limite di velocità di 30 km/h, dimostrando una serie di benefici concreti che vanno oltre la semplice riduzione degli incidenti.

Nel dettaglio, la ricerca evidenzia come «l’introduzione del limite di velocità a 30 chilometri orari nei centri urbani comporti una riduzione media degli incidenti stradali pari al 23%. Un decremento che si traduce in un ambiente urbano più sicuro, come dimostra la diminuzione media dei decessi e dei feriti, rispettivamente del 37% e del 38%. Inoltre, l’obbligo di viaggiare a 30 chilometri orari in città porta a benefici ambientali tangibili, tra cui un decremento medio del 18% delle emissioni e una riduzione dei livelli di inquinamento acustico di una media di 2,5 dB. Infine, le “Città 30 km/h” hanno contribuito ad alleviare la congestione del traffico, con una riduzione media del 2%».

Alberto Federici, consigliere delegato Fondazione Unipolis, ha detto che «L’obiettivo della Fondazione Unipolis è favorire in un Paese, in cui crescono le disparità sociali ed economiche, una società più solidale sostenendo i fragili a partire dalle nostre competenze e aree di presidio. Per questo, come Fondazione Unipolis abbiamo lanciato negli scorsi mesi un nuovo piano triennale che risponda a questi obiettivi e, nell’ambito di quella strategia, ci concentriamo su tre direttive: Mobilità, Welfare e Disuguaglianze. Per quanto riguarda la Mobilità, tema di questo convegno e da sempre nel dna della Fondazione Unipolis, lavoriamo per accrescere la cultura della sicurezza stradale perché rendendo più sicure le nostre città miglioriamo la qualità della vita di tutti, in particolare dei più fragili».

Di fronte al   presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, esponente della Lega ex Nord e fedelissimo del ministro Matteo Salvini che ha dichiarato guerra alla città 30, sono stati presentati anche  i primi dati 2024 dettagliati sulla mobilità urbana di Bologna e, purtroppo per il Partito di Fugatti, l'analisi ha evidenziato l'impatto positivo delle misure di mobilità sostenibile e sicurezza stradale adottate in città: «L'introduzione del limite di velocità a 30 km/h nei primi sei mesi del 2024 ha già prodotto una significativa riduzione degli incidenti stradali, con un calo dell'11% rispetto all'anno precedente». Secondo i dati rilevati dalla Polizia Locale sulle strade comunali, escluse tangenziale e autostrada, «Gli incidenti più gravi, quelli in "codice rosso", sono diminuiti del 37,8%, mentre quelli in "codice giallo" hanno visto un lieve calo dello 0,7%. Tuttavia, gli incidenti classificati come "codice verde" sono aumentati del 19%».

Parallelamente, a Bologna la mobilità sostenibile ha registrato un forte incremento: «Il traffico ciclistico è cresciuto del 12% nei punti di rilevamento monitorati, i viaggi in bike sharing sono aumentati del 92%, e gli spostamenti in autobus hanno visto un incremento dell'11%, segnalando un cambiamento positivo verso modalità di trasporto più sostenibili».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.