A FestAmbiente il XX premio nazionale “Ambiente e Legalità” di Legambiente e Libera
La 36esima edizione di FestAmbiente, il Festival di Legambiente, gratuito e aperto a tutti, in programma a Rispescia (GR) (località Enaoli) dal 7 all'11 agosto, è iniziato ieri con la XX edizione del Premio nazionale “Ambiente e Legalità” di Legambiente e Libera che ha dato ancora una volta l’immagine di un Paese pieno di contraddizioni: «Da un lato l'inarrestabile aumento in Italia del numero dei reati ambientali, secondo il XXX Rapporto Ecomafia arrivati nel 2023 a quota 35.487 (+15,6% rispetto al 2022). Dall’altro la costante lotta agli ecocriminali che vede protagonisti cittadini, forze dell’ordine, Capitanerie di porto, magistrati, sindaci, giornalisti e artisti».
Quest’anno sono 10 le storie premiate da Legambiente e Libera per il contrasto all'aggressione criminale all’ambiente: il Sindaco di Palmi (RC), Giuseppe Ranuccio, per l'impegno contro l’abusivismo edilizio; la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), per i sequestri operati nei confronti di soggetti affiliati alla criminalità organizzata attivi nella gestione illecita di rifiuti; Giulio Vanacore, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Napoli Sezione V - Ambiente, Edilizia e Urbanistica per le inchieste sulla pesca abusiva di datteri di mare e sullo smaltimento illegale di oltre 200mila tonnellate di rifiuti nell’ex Cava Suarez di Napoli. Il Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Venezia per le inchieste sui traffici illegali di rifiuti che hanno individuato nuove modalità di gestione illegale di flussi destinati verso l’Europa dell’Est; il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta per le inchieste nella gestione di rifiuti, negli appalti per lavori pubblici e nel mercato delle costruzioni; la Guardia Costiera, Ufficio Circondariale Marittimo di Piombino per l’impegno nel contrasto delle attività di pesca illegale, come il mercato illecito dei ricci di mare; la Squadra mobile della Questura di Trapani per l’operazione “Spurgo low cost”, che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata allo smaltimento illecito di rifiuti e inquinamento ambientale. Teresa Paoli, giornalista della trasmissione “PresaDiretta” di Rai3, per le inchieste sui traffici e smaltimenti illeciti di rifiuti; la Sezione Operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali (SOARDA) dell’Arma dei carabinieri per le operazioni che hanno portato all’individuazione di organizzazioni criminali specializzate nell’uccisione e commercio illecito di fauna. Il Centre for Cultural Heritage Technology dell’IIT di Venezia per lo sviluppo di tecnologie per l'analisi, conservazione e tutela dei beni culturali. Inoltre, premiati per il ruolo nella promozione della sensibilità ambientale e sociale il regista Garrone, che mette al centro dei suoi film tutela ambientale, legalità, diritti umani e la cantante Elisa, attenta al tema ambientale, anche con la raccolta fondi Music for the Planet.
In occasione del ventennale del “Premio Ambiente e Legalità” Legambiente e Libera hanno presentato il bilancio: dal 2005 ad oggi oltre 200 i premiati per l’impegno a tutela dell'ambiente e della legalità. E promossi numerosi premi alla memoria di chi, proprio a causa della sua dedizione contro le ecomafie, ha perso la vita: dal sostituto commissario di Polizia, Roberto Mancini, autore della prima indagine sulla "Terra dei fuochi" a Luisa Minazzi, fondatrice del circolo di Legambiente di Casale Monferrato, in prima linea nella denuncia dello scandalo dell'Eternit e le patologie causate dall'amianto, fino a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi per il lavoro d'inchiesta sui traffici illegali di rifiuti e di armi in Somalia.
Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha commentato: «C’è chi dà filo da torcere agli ecomafiosi che nel 2023 hanno messo in tasca ben 8,8 miliardi. In trent’anni di Ecomafia e venti del Premio “Ambiente e Legalità” con Libera abbiamo celebrato uomini e donne, sindaci, ricercatori, rappresentanti delle forze dell'ordine e Capitanerie di porto, magistrati, giornalisti e imprenditori che, nel loro ruolo e con le loro responsabilità, hanno contribuito dalla Sicilia al Veneto, dalla Calabria alla Lombardia, a costruire un’autentica cultura della legalità e della tutela dell’ambiente nel nostro Paese. A loro esprimiamo la nostra gratitudine e alleanza. Al governo e Parlamento chiediamo di fare molto di più nella lotta contro l’ecomafia, con riforme che rafforzino la prevenzione e il controllo, risanando vuoti normativi imperdonabili, come la semplificazione degli abbattimenti degli ecomostri, il recepimento della nuova direttiva europea sui crimini ambientali, l’approvazione del disegno di legge contro le agromafie, l'inasprimento delle sanzioni per i reati nella gestione illecita dei rifiuti, l’inserimento nel Codice penale dei reati contro gli animali. E di cambiare rotta sul tema abusivismo edilizio, piaga che rischia di aggravarsi con il cosiddetto “Salva Casa”, il quarto condono nazionale edilizio».