Il Passante dell’Alta velocità avanza nel sottosuolo di Firenze, scavato oltre 1 km
Oltre duecento treni in più al giorno per i pendolari e il trasporto locale. Come dire che l’impatto positivo su chi ogni giorno si muove in treno si potrà toccare subito con mano. Questo perché il flusso dei treni veloci sarà separato da quello dei regionale. Non a caso in questo momento viene ritenuta l’opera più imponente e importante del nostro Paese: si tratta del Passante fiorentino dell’Alta velocità con la nuova stazione disegnata da Norman Foster da Ove Arup & Partners, realizzata da Rfi, Italfer, Infrarail e Consorzio Florentia, sotto il controllo dell’Osservatorio ambientale, nella ex area dei Macelli in viale Belfiore a Firenze con un tunnel di circa 7 km formato da due gallerie a binario singolo, collegate da bypass dal diametro di 9,4 metri.
Per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, accompagnato dall’amministratore delegato di Rfi Giampiero Strisciuglio, ha fatto oggi un sopralluogo tecnico, presenti anche alcuni consiglieri regionali. Fine dei cantieri prevista per il 2028. La stazione avrà due ‘pozzi’ e un ‘camerone’ dove la talpa vedrà di nuovo la luce del sole prima di tornare nel sottosuolo per scavare gli ultimi 3 km di galleria tra la stazione e Castello.
Nel frattempo, contemporaneamente alla costruzione della stazione Foster, la talpa Iris (tecnicamente denominata Tbm (Tunnel boring machine), ha un peso di 1.500 tonnellate, un diametro di scavo di 9,4 metri e prevede un avanzamento medio giornaliero di circa 10 metri), avanza sotto Firenze.
«Siamo a 1075 metri già scavati», ricorda il presidente Giani parlando con i giornalisti: «È già stato superato il tratto più delicato sotto Firenze, attraversando alcuni quartieri densamente edificati e abitati, come le Cure. Adesso si sta inabissando ulteriormente, è a 22 metri e arriverà a 24 metri di profondità massima. Quando la talpa avrà scavato altri 3000 metri di tunnel tornerà a cielo aperto qui, in Belfiore, e poi ripartirà per altri 3 km fino a Castello. È comprensibile però come il lavoro nel primo tratto, potenzialmente considerato il più critico, si sia sviluppato positivamente».
La parte già scavata viene messa subito in sicurezza con i conci prodotti in Toscana e arrivati a Firenze via treno, in modo da limitare l’impatto ambientale. Sempre via treno, le terre di scavo vengono portate da Firenze alla centrale elettrica di Santa Barbara, dove sono utilizzate per costruire una collina artificiale a schermo dell’impianto.
«Il passante fiorentino dell’alta velocità - aggiunge Giani - riveste un’importanza cruciale su almeno tre fronti: quello nazionale, perché velocizza gli scambi lungo l’asse Roma-Milano, quello regionale, dove sarà possibile fluidificare il traffico ferroviario e potenziare i servizi, ed infine porterà ulteriori vantaggi alla città di Firenze dove, con la Stazione Belfiore, di fatto nascerà un altro baricentro della città, collegato tramite People mover a Santa Maria Novella».
Per raccontare ai cittadini i progetti e le opere connesse nel campo base di via Circondaria 32 è aperto un Infopoint. Si tratta dei cosiddetti “cantieri parlanti” pensati da Rfi proprio per una maggiore trasparenza. Un punto informativo utile anche per conoscere i benefici che ricadranno sulla mobilità della rete fiorentina.
«Da un punto di vista architettonico - conclude Giani - la stazione progettata da Norman Foster sarà poi l’opera più importante realizzata in Italia negli ultimi due decenni. Ringrazio l’amministratore delegato di Rfi, presente oggi, i committenti, gli esecutori e tutte le maestranze impegnate in un’opera che contribuisce a creare nuovi orizzonti per la Toscana».