Estra dà energia alle aziende, nuovo accordo per forniture elettriche a condizioni vantaggiose
Il gruppo Estra e Confindustria Toscana Sud hanno siglato un nuovo accordo per la fornitura di energia elettrica a condizioni particolarmente vantaggiose alle imprese associate. Sono 65 le aziende coinvolte, situate nelle province di Arezzo e Siena, per un consumo complessivo stimato di circa 13,5 GWh annui.
«Per sostenere lo sviluppo dell'economia locale ognuno deve fare la propria parte per questo da sempre dialoghiamo con le imprese del territorio per rispondere in modo puntuale alle loro esigenze – spiega Francesco Macrì, presidente di Estra – Insieme a Confindustria infatti abbiamo condiviso una strategia proprio per venire incontro alle imprese associate aiutandole a contenere i costi di questa importante voce di spesa nel bilancio»
Questo accordo segue l’intesa già in corso tra Estra e Confindustria Toscana Sud per la fornitura di gas (pari a 2,5 milioni di mc annui) e consolida una collaborazione decennale volta a supportare le imprese nel contenere i costi energetici e affrontare le sfide della transizione ecologica.
«L’inizio 2025 vede un importante aumento dei costi dell’energia, basta pensare che nella Borsa elettrica italiana, il Pun (prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica) a gennaio 2025 è quotato in media a 139 euro/mwh, da 88 a febbraio 2024. Si tratta dunque di un rincaro pari al +57,9% in circa un anno – aggiunge Alessandro Tarquini, direttore generale di Confindustria Toscana Sud – l’accordo con Estra garantisce alle aziende le migliori condizioni per ridurre gli effetti dell’aggravio dei costi energetici oltre ad assicurare un canale diretto e ormai rodato per l’esame di ogni questione».
L'accordo arriva in un contesto profondamente trasformato dal superamento del Prezzo unico nazionale (Pun), sostituito dall’inizio di quest’anno da sette prezzi zonali in altrettante zone di mercato, delimitate dalle capacità d’interconnessione: nord, centro-nord, centro-sud, sud, Calabria, Sicilia, Sardegna. Il passaggio dal Pun ai prezzi zonali favorirà per prime quelle regioni che ospitano più impianti sul proprio territorio, dato che le rinnovabili sono le fonti più economiche. Non subito però, perché è al momento in vigore un meccanismo transitorio di perequazione pensato proprio per limare le differenze nei prezzi dell’elettricità lungo lo Stivale, che resterà in campo almeno fino a fine 2025.
La strada però è già tracciata, e ci ha pensato una recente analisi di Rse – ovvero Ricerca sul sistema energetico, società controllata dal Gse e dunque dal ministero dell’Economia – a delineare cosa accadrà col progressivo superamento del Pun: nelle zone del Paese con maggiore penetrazione di rinnovabili, si registrerà un prezzo minore rispetto alle altre. Da qui l’urgenza – anche sotto il profilo economico – per i vari territori di accelerare il ritmo delle installazioni.