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Italia, Germania, Austria, Algeria e Tunisia hanno firmato un accordo sull’idrogeno verde

Proseguono i lavori del Corridoio meridionale, per trasportare il prezioso vettore energetico lungo oltre 3.300 km dall’Africa all’Europa
 |  Nuove energie

Nella cornice romana di Villa Madama, ieri Italia, Germania, Austria, Algeria e Tunisia hanno firmato una dichiarazione comune d’intenti sul Corridoio meridionale dell'idrogeno, dichiarando l'intenzione di proseguire i lavori per lo sviluppo del SouthH2 Corridor, riconosciuto dall’Ue come Progetto di interesse comune (Pci): un’infrastruttura per trasportare idrogeno rinnovabile per oltre 3.300 chilometri dal nord Africa all’Europa.

L’idrogeno sta emergendo sempre più come uno dei principali vettori energetici del futuro, dato che è in grado di immagazzinare e trasportare in modo efficiente l’energia prodotta prima tramite fonti rinnovabili.

Si tratta del cosiddetto idrogeno verde, che non si trova in natura: si ottiene scindendo molecole d’acqua attraverso elettrolisi, sfruttando l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili come eolico o fotovoltaico. L’idrogeno così ottenuto può essere poi ri-trasformato in energia all’interno di celle a combustibile, combinandolo nuovamente con l’ossigeno per ottenere elettricità e acqua in uscita.

«Lo sviluppo del Corridoio meridionale dell’idrogeno rafforzerà ulteriormente il ruolo del nostro Paese quale “hub” europeo dell’energia», ha affermato il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Il ministro Gilberto Pichetto ha aggiunto che «questa intesa ha grande valore politico e istituzionale, perché ribadisce l’impegno nella cooperazione, volto alla realizzazione di un’opera decisiva per il futuro energetico di entrambi i Continenti. L’Italia è pronta con i propri ‘player’ ad essere centrale anche nel settore dell’idrogeno, vettore proiettato al futuro rinnovabile e sostenibile».

Redazione Greenreport

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