Confindustria e Utilitalia: mantenere l’ecobonus caldaie in legge di bilancio
Proxigas, Assogas, e Federchimica Assogasliquidi – tutte affiliate a Confindustria – e Utilitalia, fanno presente al governo Meloni e al Parlamento che «La Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive, ndr), peraltro non ancora recepita dal nostro Paese, non vieterà gli incentivi alle caldaie se possono essere alimentate da gas rinnovabili, di cui l’Italia ha buone potenzialità di produzione. Questa Direttiva, infatti, definisce solo obiettivi di risparmio energetico e di decarbonizzazione con riferimento al parco immobiliare. Le Linee Guida emanate dalla Commissione Europea per favorirne l’attuazione rappresentano un documento non vincolante dal punto di vista giuridico e lasciano agli Stati membri individuare le tecnologie funzionali al percorso di decarbonizzazione e di efficientamento più adatto per il proprio contesto nazionale».
Andando in direzione opposta al rapido passaggio alle pompe di calore chiesto da diverse associazioni ambientaliste e di categoria, Confindustria e Utilitalia sottolineano che «A questo proposito secondo uno studio realizzato da Bip Consulting, le caldaie a condensazione, che impiegheranno quote crescenti di green gas, rappresentano la tecnologia più economica, efficace e praticabile per decarbonizzare i consumi residenziali italiani. Le ragioni di questa evidenza sono diverse. Prima di tutto, il parco residenziale italiano è caratterizzato da immobili costruiti per oltre il 70% prima degli anni ’80. Gli stessi sono posizionati per il 50% nelle ultime classi energetiche, F e G, e si trovano in aree geografiche con caratteristiche climatiche fredde per il 50% dei casi. Inoltre, gli immobili che ricadono nella categoria degli edifici storici sono numerosi».
Le 4 organizzazioni evidenziano anche un altro dato che ritengono significativo: «Il 60% degli appartamenti con riscaldamento autonomo non presenta un giardino privato, un terrazzo o uno spazio esterno. Elementi che limitano le alternative tecnologiche realmente utilizzabili per il riscaldamento. Per questo lo studio stima che – dato il contesto – dei 16,6 milioni di abitazioni in classe F e G solo meno di 6 milioni potrebbero accogliere una pompa di calore elettrica. Ma se si affina l’analisi e si considerano anche i fattori legati al reddito delle famiglie, essendo le pompe di calore elettriche molto costose, il numero si riduce a meno di 2 milioni di abitazioni. Inoltre, confrontando oltre che i costi di installazione anche i costi di gestione dell'impianto, lo studio dimostra come le caldaie a condensazione si confermino le soluzioni più economiche per il consumatore».
Poxigas, Assogas, Federchimica Assogasliquidi e Utilitalia concludono: «Per attuare concretamente un percorso di efficientamento e decarbonizzazione dei consumi residenziali nel nostro Paese è necessaria quindi una presa di consapevolezza delle peculiarità del nostro territorio e del nostro contesto sociale ed economico guardando prioritariamente all’interesse dei consumatori. Garantire, anche per il 2025, i benefici dell’ecobonus per le caldaie significa permettere a tutti i cittadini italiani, anche quelli con meno disponibilità economiche, di proseguire sulla strada della decarbonizzazione e dell’efficientamento dei consumi residenziali».