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Olimpiadi? I record da non battere sono della crisi climatica. Wwf: «Cambiare il gioco è possibile»

«Tutti i governi del mondo sono chiamati a definire nuovi ambiziosi piani nazionali per il clima, al nostro pianeta serve uno sforzo da medaglia d'oro»
 |  Nuove energie

Questo venerdì si ri-apriranno a Parigi i giochi delle Olimpiadi, offrendo l’occasione ai migliori atleti del mondo di continuare e a superare i limiti umani e stabilire nuovi record mondiali. Ma non tutti i record dovuti all’attività umana – come quelli legati alla crisi climatica, dovuta in primis all’uso di combustibili fossili – sono un risultato positivo, anzi.

Non a caso alla vigilia delle Olimpiadi il Wwf lancia un nuovo e potente video, sottolineando questo messaggio: i record climatici che il pianeta ha recentemente infranto non sono quelli che vogliamo battere. Il caldo record, la perdita di biodiversità e la fusione  dei ghiacciai rappresentano una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza.  

«Alle Olimpiadi, gli esseri umani mostreranno i risultati incredibili che possono raggiungere. Ora abbiamo bisogno che i nostri leader mostrino una determinazione e una risolutezza simili a quelle dei campioni sportivi e che mettano il clima e la natura al primo posto dell’agenda politica», dichiara Manuel Pulgar-Vidal, responsabile globale clima ed energia del Wwf Internazionale.

Il video viene lanciato proprio mentre i ricercatori dell'Università di Portsmouth avvertono che il caldo intenso potrebbe mettere in pericolo gli atleti impegnati nei Giochi di Parigi. Il rapporto Rings of Fire sottolinea, infatti, come a Parigi  c’è il rischio concreto che vengano superate le temperature record registrate nel 2020 durante gli ultimi Giochi  olimpici di Tokyo.

Commenti sportivi si sovrappongono a immagini di eventi meteorologici estremi per dire che il mondo sta battendo troppi record climatici. Il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato, con innumerevoli record  di temperatura e di eventi climatici estremi in tutti i Paesi. Tra i record evidenziati nel video il ciclone tropicale più lungo mai registrato in Mozambico, la Grecia che ha affrontato i più grandi incendi mai registrati nell'Ue e nuovi record in fatto di ondate di calore in Francia, Cina, Thailandia, Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, Oman, Perù e altri ancora. Le temperature si mantengono elevate anche nel 2024: giugno 2024 è stato definito il 13° mese consecutivo in cui la temperatura globale è stata fuori scala rispetto ai rispettivi mesi precedentemente registrati, e il 12° in cui ha raggiunto 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.

Nel frattempo, un nuovo studio pubblicato da Nature cities denuncia come le ondate di calore in Europa siano in aumento, causando un incremento del 57% delle persone esposte rispetto al decennio 2000-2009: tra le soluzioni più efficaci vi è lo sviluppo di infrastrutture verdi urbane, che rappresentano una delle migliori Nature Based Solutions (NBS – soluzioni che replicano processi naturali) per mitigare il surriscaldamento nelle città e fornire servizi ecosistemici.

«Cambiare il gioco è possibile. Abbiamo le soluzioni per contrastare la crisi climatica, dobbiamo solo introdurle e accelerarle – conclude Pulgar-Vidal – Lo scorso anno abbiamo registrato una crescita record nella produzione di energia rinnovabile. Ora dobbiamo superare questo record di anno in anno, così come di nuovi traguardi positivi per l'azione per il clima in settori quali l'efficienza energetica, la decarbonizzazione dell'industria, la conservazione e il ripristino della natura, la costruzione della resilienza alle condizioni climatiche estreme e i finanziamenti per il clima per i Paesi in via di sviluppo. Tutti i governi del mondo sono chiamati a definire nuovi ambiziosi piani nazionali per il clima in vista della Cop30 che si terrà in Brasile l'anno prossimo. Si tratta di un'occasione imperdibile per i Paesi di impegnarsi a difendere il clima e la natura. Al nostro pianeta serve uno sforzo da medaglia d'oro».

Redazione Greenreport

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