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Cisam, il Comune di Livorno chiede nuove analisi sulle acque radioattive

 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Prima quelle dell’Enea, poi quelle dell’Arpat, entrambe con esisti rassicuranti, ma il Comune di Livorno vuole nuove analisi delle acque radioattive nell’ambito dello smantellamento del Cisam, l’impianto nucleare ormai dismesso di San Piero a Grado.  È questo quanto emerge oggi dall’amministrazione labronica, che ha chiesto all’Arpat «un’ulteriore valutazione dei risultati per acquisire una corretta e chiara informazione in materia di sicurezza ambientale».

Come già riportato dal nostro quotidiano, le analisi finora condotte sulle acque della piscina dell’ex-reattore, prima della loro immissione nel canale dei Navicelli – in corso dal 15 novembre – dimostrano già il rispetto dei limiti di rilascio per tutti i radionuclidi, e dunque un impatto sulla popolazione «trascurabile per quanto riguarda gli effetti sulla salute dell’uomo». Nonostante ciò si sono già verificati episodi di allarmismo ingiustificato, come quello accaduto a Pisa con la diffusione di un falso volantino sul Cisam che ha contribuito a innalzare l’animosità sul tema.

Il ripetersi delle analisi appare così, oltre che una legittima forma di tutela, una sorta di supercompensazione in corso per spegnere gli allarmi che le operazioni stanno suscitando nella popolazione, sospettosa dopo l’iniziale deficit comunicativo sul tema da parte proprio delle istituzioni pubbliche locali. Anche per ovviare a possibili, nuove incomprensioni, il Comune rassicura che «saranno messi a disposizione della popolazione i dati che perverranno, anche mediante pubblicazione sul sito della rete civica». Un piano di monitoraggio dettagliato, che l’Arpat porterà avanti attingendo da vari punti di campionamento, sia nell’area del depuratore di Pisa Sud, sia lungo i Navicelli, fino alla foce dello scolmatore dell’Arno (vedi foto).

Intanto, con cadenza settimanale, il Cisam effettuerà le nuove operazioni di scarico delle acque, sempre previa ricezione – ricordano dal Comune – dall’Enea delle misure radiometriche attestanti il rispetto dei parametri previsti.

Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.