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Confcooperative chiede una moratoria sull’uso dei fitofarmaci

Per il presidente di Fedagripesca le norme europee sono troppo stringenti
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Raffaele Drei, presidente del settore agricolo di Confcooperative (rappresenta circa il 20% circa del settore) anche a seguito di una serie di incontri avuti a Bruxelles contesta l’operato della Commissione UE in merito alle norme che regolano l’uso dei fitofarmaci in agricoltura. In sostanza dice che Ursula Von Der Layen non avrebbe mantenuto la promessa di ritirare il regolamento sul dimezzamento entro il 2030 dell’utilizzo di agrofarmaci. Anzi, sostiene Drei, “Nelle settimane scorse, l’Europa ha vietato prodotti fitosanitari assolutamente strategici per la lotta ad alcuni parassiti, come la cimice asiatica”.

L’associazione cooperativa chiede quindi all’Europa una moratoria di cinque anni sull’utilizzo dei fitofarmaci, in sostanza un blocco di quelle misure che ne avrebbero consentito un minor utilizzo nel corso degli anni.

A giustificazione di questa richiesta Confcooperative porta anche il recente tema dell’apertura ai Paesi del Mercosur che “godono” di normative molto meno stringenti di quelle dei paesi europei, in Brasile per esempio, sempre secondo Drei, “negli ultimi cinque anni sono stati approvati centinaia di prodotti fitosanitari mentre in Europa abbiamo visto una riduzione del 70%”.

Maurizio Izzo

Giornalista, responsabile comunicazione di una azienda che si occupa di produzioni video, organizzazione di eventi, multimedia. Ho prodotto numerosi documentari sulla cooperazione internazionale.