
Gestione integrata dei rifiuti, Firenze per un convegno oltre gli slogan

Per una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti il contesto è tutto. Non esistono ricette valide indistintamente per tutti gli ambiti possibili, e questo a qualsiasi livello di gestione – compresa la parte che viene dopo. L’obiettivo è sempre uno, ossia quello di trovare un’operatività industriale che garantisca nel lungo periodo la sostenibilità ambientale ed economica della gestione, ma la soluzione cambia a seconda della realtà che si trova ad affrontare. Dati i presupposti, il rifiuto dovrebbe essere innanzitutto per la faciloneria del ricorso agli slogan, invece così comuni nell’ambito.
Una tendenza che si prefigge di contrastare il convegno “Gestione integrata dei rifiuti: andare oltre lo slogan”, in programma domani a Firenze (nella “Sala Verde” di Banca CR Firenze, in Via de’ Pucci 1, dalle 9.30 alle 13.30), che riunisce attorno allo stesso tavolo attori da tutti i fronti che ruotano attorno al mondo dei rifiuti. Tra gli altri saranno infatti presenti l’ad di Quadrifoglio Livio Giannotti, il presidente di Revet Valerio Caramassi e il presidente di Cispel Alfredo De Girolamo, ma anche un’associazione ambientalista come gli Amici della Terra della Toscana, una grande realtà associativa (Federambiente) e il Consorzio Ecocarbon, che promuove lo sviluppo delle opportunità derivanti dal “CSS Combustibile”). E a concludere i lavori il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella.
«Il sistema dei rifiuti è un sistema altamente complesso, la cui complessità non può essere ridotta artificiosamente ricorrendo a formule univoche e pseudo-miracolistiche, né delineando a priori cosa è giusto e cosa è sbagliato – dichiarano in proposito da Cispel, presentando l’evento – Per questa ragione le normative comunitarie e nazionali prevedono una precisa gerarchia delle forme di gestione dei rifiuti, che vede al primo posto la prevenzione, poi la preparazione per il riutilizzo, a seguire il riciclo meccanico come nuova materia, quindi il recupero come fonte di energia e calore e, ultimo, lo smaltimento in discarica, che è ormai da considerarsi come possibilità puramente residuale».
