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Sauro, o come trasformare una nave militare in un rivoluzionario sistema per le bonifiche in mare

Il progetto unisce Protezione civile e Marina Militare
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Da oggi la Marina Militare e il  Dipartimento della Protezione Civile sono impegnati a studiare e sviluppare insieme il nuovo dispositivo Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage ("Sauro") per le bonifiche delle acque marine da rifiuti solidi e liquidi.

L’accordo per l’utilizzo di Sauro, che prevederebbe la conversione di una nave militare in un mezzo antinquinamento di ultima generazione, è stato firmato da Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della Protezione Civile, e Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare.

La Protezione Civile in un comunicato ricorda che Sauro «è stato brevettato dal Dipartimento della Protezione Civile ed è stato ideato per contribuire a rendere più semplici le operazioni di recupero di inquinanti e rifiuti dispersi in mare, essendo in grado di separare e recuperare sia rifiuti solidi (plastiche) sia liquidi (oli), anche contemporaneamente».

Con l’accordo firmato, Protezione Civile e Marina Militare, si pongono l’obiettivo di «individuare le possibili applicazioni per trovare la soluzione più efficace a risolvere un problema, quello dell’inquinamento marino, che ogni giorno mostra le sue negative conseguenze non solo sulla flora e la fauna marina, ma anche, conseguentemente, sulla popolazione».

Come sanno i lettori di greenreport.it il  Sea Antipollution Unit for Rapid Off-shore drainage, che sembra davvero poter rivoluzionare il disinquinamento marino potendo operare anche sulle micro-plastiche,  è stato testato da Marina Militare e Dipartimento della Protezione civile il 16 dicembre presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare a Roma, «utilizzando un modello realizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze in scala 1:50 e montato su un modello di nave rimorchiatore della stessa scala, solitamente usato in assistenza alle piattaforme petrolifere».

La Protezione Cib vile e la Marina Militare sottolineano che «in quella occasione è stato mostrato come il sistema – piuttosto semplice dal punto di vista tecnologico e realizzabile con costi contenuti – sia molto versatile, tanto da poter essere utilizzato da diversi modelli di nave. Il sistema è in grado di recuperare materiali di varie dimensioni, da particelle sub-millimetriche fino a oggetti misurabili in metri, non solo in superficie ma anche ad alcuni metri di profondità. Può essere utilizzato in condizioni meteomarine avverse e a velocità superiori a quelle dei normali skimmer».

Redazione Greenreport

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