2024 bollente, sparate sulla Groenlandia e problemi italiani nel nuovo appuntamento col podcast
Confessa il direttore responsabile Maurizio Izzo aprendo il nuovo appuntamento con il podcast greenreport: «Avrei voluto avere una notizia più originale, ma ci tocca constatare che il 2024 è stato il primo anno che ha superato di oltre un grado e mezzo il livello della temperatura preindustriale». Spiega Giulio Betti, meteorologo e climatologo del Cnr e del Consorzio Lamma: «Abbiamo raggiunto questa soglia con diversi anni di anticipo rispetto a quanto previsto».
«Chi proprio non ci annoia – sottolinea Izzo nella puntata del podcast mandata online – è il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma la sparata sulla conquista militare della Groenlandia fa poco ridere». Questo territorio, come scrive tra l’altro il direttore editoriale Erasmo D’Angelis, nasconde un tesoro immenso di materie, con 25 materiali considerati strategici dall’Ue.
«Intanto Trump dovrebbe preoccuparsi di quello che succede a casa sua», nota Izzo facendo riferimento agli incendi di Los Angeles, frutto di un mix spaventoso di vegetazione arida, aria calda e forti venti: era tutto previsto dalle stesse autorità americane.
Guardando invece all’Italia, viene segnalata il no della Liguria al rigassificatore a Savona e l’aumento del prezzo del gas, che produrrà una stangata da 1,6 miliardi di euro per le nostre imprese.
Le ultime due notizie richiamate nel podcast riguardano il tema rifiuti. Entrambe non sono positive. La prima: per raccolta dei Raee siamo fermi a metà dell’obiettivo Ue; la seconda: in Italia almeno il 15% della tassa rifiuti viene evaso, facendo arrivare nelle casse dei Comuni meno fondi, che quindi vanno trovati intaccando altre voci. «Entrambe le notizie – chiosa Izzo – ci ricordano l’importanza di una corretta informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Un compito che portiamo volentieri avanti insieme ai nostri partner».