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Ogm, per il ministro dell'Ambiente occorre cambiare le regole Ue: «Serve più autonomia agli stati»
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Fidenato ha annunciato la semina di mais Ogm a Vivaro, in Friuli, e gli organismi geneticamente modificati sono tornati ad occupare - se non i nostri piatti – le pagine delle cronache italiane. Oggi tocca direttamente al ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, a risollevare il tema.
In una nota ufficiale, il ministro afferma che Già dallo scorso 14 maggio avevo scritto al ministro De Girolamo e al ministro Lorenzin per sollecitare un’iniziativa congiunta per affrontare il problema della semina del mais geneticamente modificato Mon 810».
«In questi ultimi giorni – ha continuato Orlando – ci sono stati contatti costanti tra i miei uffici e gli uffici degli altri due ministeri. Siamo fortemente impegnati per la ricerca di una soluzione che impedisca queste semine. Ovviamente, dobbiamo sempre tenere conto che ci muoviamo nell’ambito dell’attuale cornice normativa europea, una cornice che a mio parere andrebbe cambiata per affermare una maggiore autonomia degli Stati membri sulla questione Ogm».
Un messaggio chiaro, che arriva proprio in contemporaneo all’apertura dei lavori per la riforma della Politica agricola comune (Pac) dell’Europa: finale. Tra oggi e domani si tiene infatti in Lussemburgo la riunione del Consiglio europeo con i ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi Membri per approvare la proposta finale di Riforma della Pac 2014-2020 che andrà poi in discussione nel Trilogo tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio europeo per la definitiva approvazione.
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