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L’analisi Coldiretti e Consorzio nazionale

La crisi climatica taglia la produzione di birra italiana, perso il 20% dei raccolti di luppolo

«Il cambiamento climatico minaccia la produzione di birra in tutta Europa». Nel nostro Paese la filiera artigianale vale 93mila posti di lavoro
 |  Enogastronomia moda turismo

Se la produzione nazionale di vino è stimata in calo del 14% quest’anno a causa della crisi climatica in corso, per la filiera della birra italiana sembra andare ancora peggio.

L’analisi condotta da Coldiretti e Consorzio birra italiana stima un calo del 20% nel 2023 per la produzione di luppolo in Italia, un crollo causato da eventi meteo estremi come nubifragi e alluvioni e temperature record.

Il luppolo è un componente fondamentale della birra, con Cascade, Chinook e Comet come varietà più diffuse in Italia; i circa cento ettari coltivati nel Paese sono concentrati in particolare in Piemonte, Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Lombardia, Umbria e Abruzzo, ma con campi sperimentali anche in Sicilia e Sardegna con l’aumento +64% delle superfici coltivate negli ultimi cinque anni.

Oltre al luppolo, per la produzione di birra serve anche l’orzo con 24mila ettari a livello nazionale, dal quale si ottiene il malto di cui l’Italia produce appena il 40% del proprio fabbisogno, anche in questo caso con la resa in calo del 4% nel 2023 a causa della crisi climatica.

«Il cambiamento climatico – evidenziano Coldiretti e il Consorzio – minaccia la produzione di birra in tutta Europa perché a causa del cambiamento climatico entro il 2050 si prevede un significativo calo della quantità e della qualità del luppolo usato per aromatizzare la bevanda, secondo uno studio pubblicato su Nature communications da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca. I ricercatori hanno calcolato che entro il 2050 la produzione di luppolo calerà tra il 4 e il 18%, mentre il suo contenuto di alfa acidi, la componente aromatica che trasmette il sapore alla birra, si ridurrà del 20-31%».

Pesanti le ricadute anche sotto il profilo socioeconomico. La filiera della birra artigianale italiana, dal campo alla tavola, offre lavoro a circa 93.000 addetti, mentre i consumi di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite per un valore di 9,5 miliardi di euro. Più in generale il 2023 «si classifica come l’anno nero dell’agricoltura italiana con danni che superano i 6 miliardi di euro».

Redazione Greenreport

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