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La crisi climatica sta cambiando le abitudini a tavola dei toscani

Coldiretti: «Il caldo anomalo spinge al consumo della frutta tipicamente estiva»
 |  Enogastronomia moda turismo

Mentre il 2023 si avvia a infrangere ogni alto record precedente per diventare l’anno più caldo mai registrato, la crisi climatica sta già cambiando volto all’agricoltura – e alle abitudini a tavola – in Toscana.

«Con la colonnina di mercurio stabilmente ben al di sopra della media stagionale con temperature che hanno superato anche i 30 gradi a Firenze nello scorso weekend nei banconi dei supermercati e negozi è facile trovare ancora molti dei frutti della bella stagione che il sole di autunno ha reso dolci e piacevoli – dichiarano dalla Coldiretti Toscana – Dovremmo avere in tavola kiwi, uva da tavola, castagne e mele ma con l’estate che non se ne vuole più andare abbiamo ancora voglia di albicocche, pesche, angurie e meloni. Il caldo anomalo sconvolge le nostre tavole e spinge al consumo della frutta tipicamente estiva».

Pesce, nettarine, susine, albicocche, angurie e meloni (non solo quelli invernali, ma anche quelli lisci e retati) sono prodotti molto ricercati dai consumatori.

Ma al contempo le temperature fuori stagione rallentano l’assalto alle aree interne della regione alla ricerca dei piatti della tradizione autunnale a base di funghi, che sono il prodotto preferito del 46% dei toscani secondo una rilevazione online, castagne e piatti “caldi” che alimentano economie importanti di borghi, paesi e località di montagna che ci accendono proprio in questo periodo.

Redazione Greenreport

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