
Fao: bisogna trasformare i sistemi agroalimentari

Intervenendo all’International Conference on Food Security che si conclude oggi a Samarcanda, in Uzbekistan, il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha rinnovato l’appello per «La trasformazione dei sistemi agroalimentari globali-
L’obieetivo della conferenza di Samarcanda, organizzata dal governo dell'Uzbekistan con il supporto tecnico della Fao, è quello di esaminare lo stato attuale della sicurezza alimentare nel mondo, deliberare su alcune sfide chiave dei sistemi agroalimentari e identificare soluzioni nella regione dell’Asia centrale e oltre.
L'evento di Samarcanda si svolge prima del vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), che vedrà i leader mondiali riunirsi a New York per esaminare lo stato dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda e Qu ha detto che «Questa conferenza costituisce un'importante opportunità per fare il punto sullo stato della sicurezza alimentare globale nel contesto della trasformazione dei sistemi agroalimentari, nel percorso verso il raggiungimento dell'Agenda 2030 e degli SDG. Mi aspetto che il consenso e i suggerimenti che verranno raggiunti a Samarcanda contribuiranno a orientare i lavori del vertice di New York. Sicurezza alimentare significa che tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a cibo sufficiente, sicuro e nutriente che soddisfi le loro esigenze nutrizionali e preferenze dietetiche per una vita attiva e sana».
Secondo il World Food Security and Nutrition report della Fao, circa 2,3 miliardi di persone nel mondo soffrono di insicurezza alimentare moderata o elevata, di cui il 25%, ovvero 566 milioni di persone, vive in Asia».
Anche se il FAO Food Price Index appena pubblicato segnala una lieve diminuzione dei prezzi globali del cibo ad agosto rispetto a luglio, la Fao ricorda che «La sicurezza alimentare è attualmente minacciata dall’impennata dei prezzi alimentari e dall’eccessiva volatilità, in particolare di alcuni alimenti di base, nonché da livelli significativi di inflazione alimentare». La Fao stima che 45 Paesi abbiano attualmente bisogno di assistenza alimentare esterna.
Per Qu, «Parte della soluzione è migliorare la produzione e allo stesso tempo offrire un approvvigionamento sostenibile attraverso il commercio internazionale e attraverso una logistica agevole, disponibilità di cibo, accessibilità e convenienza alimentare».Intanto El Niño sta riscaldando le acque superficiali nell’Oceano Pacifico tropicale centrale e orientale e si sta aggiungendo agli altri fattori dell’insicurezza alimentare, come la crisi climatica, i conflitti e i rallentamenti e le recessioni economiche, mettendo a rischio la produzione agricola e la sicurezza alimentare in diverse regioni, in particolare in Africa e in America centrale.
Dato che l’agricoltura è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra (una cifra che probabilmente aumenterà fino a circa il 50% entro il 2050) e l’insicurezza alimentare solitamente colpisce soprattutto le comunità vulnerabili come le popolazioni indigene e le donne, il girettore generale della Fao ha ripetutamente sottolineato la necessità di trasformare i sistemi agroalimentari globali e a< al summit in Uzbekistan ha sottolineato che «Tale trasformazione è necessaria per soddisfare la crescente domanda di cibo, mangimi, fibre e carburante, riducendo al tempo stesso la pressione sulle risorse naturali; ridurre le emissioni di gas serra e salvaguardare la biodiversità; aumentare la resilienza agli impatti della crisi climatica, ai conflitti e ad altre interruzioni delle catene di approvvigionamento; garantire un lavoro dignitoso; garantire l’accesso a cibi sicuri e nutrienti e a diete sane per tutti».
La FAO stima che «Nei Paesi a basso e medio reddito, la trasformazione dei sistemi agroalimentari costerà 4mila miliardi di dollari da qui al 2030», ma anche che «Colmare il gap di genere nella produttività agricola e il gap salariale nei soli sistemi agroalimentari aumenterebbe il PIL globale di 1.000 miliardi di dollari, riducendo così l’insicurezza alimentare globale di almeno 2 punti percentuali, e il numero di persone colpite da insicurezza alimentare. persone per 45 milioni. Per questo la Fao si sta concentrando su 4 aree chiave: scienza e innovazione, miglioramento delle capacità di raccolta dati, finanza e governance».
All'apertura della conferenza è intervenuto anche il primo ministro uzbeko Abdullah Nigmatovich Aripov e durante il summit i partecipanti sono stati aggiornati sullo stato di attuazione dei percorsi nazionali in linea con i risultati dell’ UN Food Systems del 2021, con particolare attenzione alla situazione di insicurezza alimentare nei Paesi asiatici.
A Samarcanda si è duscusso dell'implementazione di strumenti pratici nel quadro della Science and Innovation Strategy 2023-2031.della che includono una piattaforma permanente per l’interazione degli scienziati nel campo delle scienze agricole, un sistema unificato di monitoraggio della sicurezza alimentare e sistemi di monitoraggio della produzione agricola basati sull’evidenza per la pianificazione della produzione, le politiche e i programmi di sviluppo.
Qu ha concluso: «L’Asia centrale è eccezionalmente vulnerabile agli impatti della crisi climatica e i paesi senza sbocco sul mare, come l’Uzbekistan che ospita la conferenza, sono tra le regioni del mondo con il maggior stress idrico. In questo contesto, è necessario concentrarsi sul risparmio e sull’efficienza idrica, nonché sui trasferimenti tecnologici e sugli investimenti dall’Asia, dall’Europa e oltre».
