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Nell’Ue continuano a diminuire le emissioni dei principali inquinanti atmosferici

La riduzione dell'ammoniaca rappresenta la sfida più grande
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Secondo l'ultima analisi annuale “Air pollution in Europe: 2023 reporting status under the National Emission reduction Commitments Directive” pubblicata oggi dall' European Environment Agency (EEA). «Le emissioni dei principali inquinanti atmosferici monitorati ai sensi del diritto dell'Ue hanno continuato a diminuire nella maggior parte degli Stati membri dell'Ue, mantenendo una tendenza dal 2005. Tuttavia, l'area più problematica rimane la riduzione delle emissioni di ammoniaca, emesse principalmente dal settore agricolo».

Il rapporto EEA evidenzia che «Nel 2021, 13 Stati membri hanno rispettato i rispettivi impegni nazionali di riduzione delle emissioni 2020-2029 ai sensi della direttiva dell'UE sugli impegni nazionali di riduzione delle emissioni (National Emission reduction Commitments- NECD) per ciascuno dei 5 principali inquinanti (ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca, anidride solforosa e particolato fine). 13 Stati membri non lo hanno fatto per almeno uno dei 5 principali inquinanti atmosferici (e uno Stato membro quest'anno non lo ha comunicato). La tendenza generale al ribasso dal 2005 arriva nonostante la crescita economica nello stesso periodo».

Per quanto riguarda l’obiettivo 2030, l’Italia è indietro su ben tre inquinanti: NMVOC; NOX e PM2,5.

Il briefing EEA si basa sugli ultimi dati disponibili comunicati dagli Stati membri nel 2023 per le loro emissioni del 2021. Descrive i progressi compiuti verso la riduzione delle emissioni dei 5 principali inquinanti atmosferici disciplinati dalla direttiva. Presenta una valutazione dei risultati degli Stati membri rispetto agli impegni di riduzione delle emissioni per il periodo 2020-2029, nonché dei loro progressi verso il conseguimento degli impegni di riduzione più ambiziosi che si applicheranno dal 2030 in poi.

L’EEA avverte che «Raggiungere ulteriori riduzioni per il 2030 e oltre sarà una sfida significativa per quasi tutti i paesi dell'Ue e per quasi tutti gli inquinanti, poiché il tasso di riduzione per alcune emissioni inquinanti si sta ora stabilizzando. Un'eccezione è l'anidride solforosa, per la quale molti Paesi sono già conformi al loro impegno di riduzione del 2030. Le emissioni di anidride solforosa contribuiscono all'acidificazione ed è responsabile di danni agli ecosistemi e agli edifici, tra gli altri effetti dannosi».

Ma a preoccupare sono soprattutto le emissioni di ammoniaca perché «Contribuiscono all'eccessiva presenza di azoto negli ecosistemi acquatici portando al noto fenomeno dell'eutrofizzazione, tra gli altri impatti ambientali negativi – spiega il rapporto -  L'ammoniaca è anche un precursore del particolato fine, molto dannoso per la salute. Dieci Stati membri dovranno ridurre le loro emissioni di ammoniaca rispetto ai livelli del 2021 per rispettare i loro impegni di riduzione 2020-2029. Il settore agricolo è la fonte principale, responsabile del 93% delle emissioni totali di ammoniaca nell'UE. Dal 2005 le emissioni di ammoniaca sono diminuite solo leggermente in molti Stati membri e in alcuni casi sono addirittura aumentate».

La relazione annuale separata sull'inventario delle emissioni dell'UE 1990-2021, pubblicata sempre oggi dall'EEA, dimostra «Una continua tendenza al ribasso delle emissioni per la maggior parte dei principali inquinanti atmosferici, tuttavia le emissioni sono diminuite più lentamente dal 2007 al 2021».

La relazione esamina le emissioni di inquinanti atmosferici riportate dall'Ue ai sensi dell’UNECE Convention on Long‑range Transboundary Air Pollution (Air Convention) e comprende un'ampia gamma di sostanz, compresi i 5 principali inquinanti atmosferici e metalli pesanti, black carbon e inquinanti organici persistenti.

Ai sensi della direttiva 2016/2284 sui NECD, gli Stati membri dell'Ue sono tenuti a rispettare gli impegni nazionali per ridurre le emissioni di questi 5 inquinanti atmosferici al fine di fornire aria pulita per la salute umana e l'ambiente.

Redazione Greenreport

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