
Nella provincia di Siena sta per nascere un nuovo distretto biologico

Sei Comuni della provincia di Siena – di cui due geotermici, Chiusdino e Radicondoli – stanno unendo le forze per dare vita a un nuovo distretto biologico, per provare a valorizzare ulteriormente un territorio che su questo fronte ha già dimostrato potenzialità notevoli.
I Comuni che si sono incamminati su questa strada sono Sovicille, che è il capofila, insieme a Murlo, Chiusdino, Monticiano, Radicondoli e Casole d’Elsa: in questa fetta di Toscana il tasso di boscosità è pari al 62%, mentre il 54% del territorio coltivato lo è a biologico, ben 9.485,15 ettari e 220 aziende bio.
La costituzione del distretto, una volta giunta a buon fine, consentirà di sostenere le progettualità del territorio anche usufruendo dei Fondi per lo sviluppo rurale e di quelli dedicati alla ricerca e innovazione in agricoltura biologica, ai distretti e alle filiere.
«Per la costituzione del distretto biologico è essenziale il coinvolgimento dei produttori biologici e degli operatori. E, grazie all’impegno della Vicesindaco Federica Parrini e dell’agronoma incaricata Monica Coletta, stiamo lavorando su questo – spiega Giuseppe Gugliotti, sindaco di Sovicille – Nel distretto bio le amministrazioni comunali si impegnano ad adottare politiche di tutela del suolo e dell’ambiente, di riduzione dei rifiuti, di promozione delle produzioni biologiche e dell’agrobiodiversità, di educazione alimentare, l’uso di materiali biodegradabili negli eventi pubblici. Il bio distretto dunque è una iniziativa che incrocia il tema della sostenibilità economica e ambientale».
In particolare, sviluppo delle produzioni biologiche di territorio può creare un effetto moltiplicatore, promuovere ed organizzare attività di ricerca, divulgazione, conoscenza del lavoro dei produttori bio e dei castanicoltori del territorio per mantenere o creare un ambiente più salubre. Ed ancora, favorire lo sviluppo di una proposta turistica basata sulla sostenibilità, l’ecoturismo, lo sviluppo e fruizione di reti di mobilità lenta
«A Radicondoli non da ora abbiamo scelto di orientarci verso la sostenibilità del territorio, il distretto è il completamento di questo percorso – aggiunge Luca Moda, vicesindaco e assessore alle Attività economiche di Radicondoli – Da noi ci sono 43 aziende bio per un totale dell’80% del territorio agricoli già convertiti bio. Non solo, qui sono già state sviluppate esperienze avanzate di agricoltura biologica in filiera, così come è stata effettuata una progettazione integrata con gruppi di aziende, c’è un paesaggio ricco di complessità, un esteso patrimonio boschivo, la biodiversità riconosciuta, un ricco patrimonio storico e culturale, nonché esperienze di turismo sostenibile ed escursionismo. L’obiettivo è far crescere tutto questo all’interno del distretto».
Se il bio distretto ha già fatto i primi passi, ora serve un nucleo promotore fortemente motivato che animi la discussione per arrivare a definire obiettivi e priorità di azione. Questo passaggio è fondamentale per arrivare a definire la governance di distretto tra soggetto referente e assemblea, dando quindi consistenza all’Accordo di distretto.
