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Il vino indipendente che fa bene all’ambiente

Una ricerca mette in evidenza l’impegno dei piccoli vignaioli per la sostenibilità
 |  Enogastronomia moda turismo
chicchi d'uva

Sono piccoli ma virtuosi, sono i vignaioli indipendenti, 1700 aziende in tutta Italia che imbottigliano e vendono circa 38.000 bottiglie di vino all’anno. Una piccola cosa rispetto al grande panorama vinicolo nazionale che conta oltre 270.000 aziende ma gli indipendenti (associati alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) hanno come caratteristica quella di attuare il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione. La ricerca di Nomisma mette in evidenza alcuni aspetti interessanti. La prima è che l’81% dei vigneti coltivati da questi produttori si trova in collina e in montagna, rispetto al 60% della media italiana, vale a dire in quelle aree interne sempre più soggette a spopolamento e a rischio idrogeologico. Zone dove, per altro, l’uva da vino rappresenta una delle poche produzioni agricole ancora in grado di dare reddito a chi la coltiva. La ricerca presenta anche un focus sulla sostenibilità e i risultati emersi danno conto di un modello di impresa attento sia alla sostenibilità ambientale sia sociale. Nello specifico, negli ultimi due anni il 71% delle aziende intervistate ha realizzato azioni finalizzate alla sostenibilità ambientale (dall’utilizzo di packaging sostenibile al contenimento dei consumi di acqua e delle emissioni) mentre un altro 24% lo farà nei prossimi due. 1 impresa su 2, invece, produce vini in modo biologico e un 20% è certificato sostenibile. 

Maurizio Izzo

Giornalista, responsabile comunicazione di una azienda che si occupa di produzioni video, organizzazione di eventi, multimedia. Ho prodotto numerosi documentari sulla cooperazione internazionale.